Civile

Il Fisco può investigare a tutto campo sui conti correnti di chi partecipa nell'azienda

Sussiste la prova presuntiva legale, ove il soggetto formalmente titolare del conto, non sia in grado di fornire indicazioni sulle somme prelevate o versate

di Giampaolo Piagnerelli

Gli uffici finanziari, grazie all'autorizzazione degli organi a ciò deputati, possono richiedere copia dei conti correnti condivisi con il contribuente. A tal proposito "l'attività investigativa" non prevede alcuna limitazione se volta al contrasto dell'evasione fiscale, non limitando l'analisi ai soli conti correnti bancari e postali o ai libretti di deposito intestati esclusivamente al titolare dell'azienda. Lo precisa la Cassazione con l'ordinanza n. 18705/22.

Come vengono svolte le verifiche
L'accesso ai conti intestati formalmente a terzi e le verifiche finalizzate a provare per presunzioni la condotta evasiva e la riferibilità alla società delle somme movimentate sui conti intestati ai soci, ben possono essere giustificati da alcuni elementi sintomatici quali il rapporto di stretta contiguità tra essi, incombendo in ogni caso sulla società contribuente la prova che le ingenti somme rinvenute sui conti dei soci della società a ristretta base familiare non siano a essa riferibili. Solo nel caso in cui il titolare del conto sia formalmente "terzo", non legato in alcun modo apparente alla società, sarà necessario per l'Amministrazione provare che tale "terzietà" è solo apparente fungendo il soggetto da mera testa di legno del contribuente. In altri termini, in ipotesi di società a ristretta base familiare, l'Ufficio finanziario può utilizzare, nell'esercizio dei poteri attribuitigli dall'articolo 32 del Dpr 633/1972, le risultanze dei conti correnti bancari intestati ai soci, imputando alla medesima società le operazioni ivi riscontrate. Tali legami familiari, proprio perché i soci parenti hanno anche agito unitariamente sotto lo schema sociale costituiscono elementi indiziari che assumono consistenza di prova presuntiva legale, ove il soggetto formalmente titolare del conto non sia in grado di fornire indicazioni sulle somme prelevate o versate. Proprio come successo nel caso odierno in cui i familiari non erano stati in grado di giustificare le movimentazioni bancarie indicate dall'Agenzia.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©