Il deposito delle principali sentenze del giorno
Le pronunce del 23 aprile su insegnanti, sanzioni disciplinari e colpa medica
CIVILE
ACCERTAMENTO - Cassazione n. 10860
L’avviso di accertamento che non circoscriva la pretesa tributaria è illegittimo
CONTENZIOSO FISCALE - Cassazione n. 10861
E’ illegittima la pretesa del Fisco basata sulla circostanza che il contribuente ricostruisca il contenuto dell’atto
CONTENZIOSO - Cassazione n. 10858
Quando il contribuente è a conoscenza delle motivazioni dell’atto non è necessario che queste vengano riproposte, in quanto è sufficiente il richiamo
STUDI DI SETTORE - Cassazione n. 10894
Secondo gli studi di settore risulta corretta la valorizzazione da parte dell’Ufficio di elementi quali anomalie di magazzino, reddito familiare dichiarato ecc.
INSEGNANTI - Cassazione n. 10902
Accettato il ricorso di un’insegnante di ruolo per tutto il periodo in cui non aveva illegittimamente ricoperto quel ruolo e quindi aveva percepito uno stipendio più basso
LICENZIAMENTI - Cassazione n. 10869
Illegittimo il licenziamento della lavoratrice in congedo straordinario per seguire la madre malata
LICENZIAMENTI - Cassazione n. 10867
Legittimo il licenziamento a seguito di diverse lettere di richiamo
SANZIONI DISCIPLINARI - Cassazione n. 10852
Corretto quanto affermato dal Cnf che facendo leva sul codice deontologico forense ha applicato sanzioni adeguate all’avvocato
PENALE
BANCAROTTA - Cassazione n. 15485
Il presupposto del danno ai creditori non si concretizza con l’aver messo in pericolo i loro diritti, ma di averli concretamente danneggiati
COLPA MEDICA - Cassazione 15463
Il sangue non è un medicinale, ma ai fini penali la trasfusione di sangue equivale alla somministrazione di un medicinale
TENUITÀ DEL FATTO - Cassazione n. 15483
Il giudice non può escludere la causa di non punibilità affermando che la condotta non è occasionale, ma deve sostenerne l’abitualità
DIFFAMAZIONE - Cassazione n. 15472
Il reato non è scriminato perché non si utilizzano nome e cognome della persona offesa
PECULATO - Cassazione n. 15540
Il giudice non può affermare de plano che il gestore che non versa al concessionario le somme giocate nelle slot machine si sia impossessato di denaro pubblico, nella specie quanto dovuto dal concessionario a titolo di Preu