Penale

Il Senato approva (con modifiche) il Dl migranti - Cosa cambia nei permessi speciali

Permessi speciali circoscritti, eliminata la possibilità che possano essere convertiti in permessi di soggiorno per ragioni lavorative

L'Aula del Senato ha approvato il disegno di legge n. 591 di conversione del decreto sull'immigrazione (Dl 20/2023) varato a Cutro, all'indomani della strage di migranti sulle coste calabresi. Il provvedimento è passato con 92 voti favorevoli, 64 contrari e nessun astenuto. Il testo va ora alla Camera, dove è atteso nella prima settimana di maggio. Dovrà essere approvato entro il 9 maggio.

Il decreto Cutro, così come modificato in Senato dall'emendamento della maggioranza, pur mantenendo i permessi speciali, li circoscrive e elimina la possibilità che essi possano essere convertiti in permessi di soggiorno per ragioni lavorative, se lo straniero trova una occupazione.

Si aggravano anche le sanzioni per i reati commessi in materia di immigrazione clandestina. Viene introdotta una nuova fattispecie di reato, intitolata "Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina" volta a punire chi, a vario titolo, contribuisca ad organizzare il trasporto o l'ingresso di stranieri nel territorio dello Stato con modalità pregiudizievoli per la vita o l'incolumità delle persone ovvero con trattamenti inumani e degradanti.

Il testo licenziato dal governo proprio nel Consiglio dei ministri tenutosi a Cutro, modifica l'articolo 19 della legge quadro sull'immigrazione, eliminando il divieto di espulsione o allontanamento "di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che l'allontanamento comporti una violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare" a meno che non sia messa a rischio la "sicurezza nazionale, l'ordine e sicurezza pubblica o la protezione della salute". Ai fini della valutazione di tale rischio, andava valutato e tenuto conto "la natura e l'effettività dei vincoli familiari dell'interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonché dell'esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese d'origine".

La norma abrogata dal decreto era stata introdotta dal decreto Lamorgese, per recepire la giurisprudenza italiana (l'ultima sentenza della Cassazione è del 2022) e una sentenza della Cedu del 2019 che aveva dato torto all'Italia. L'emendamento Gasparri chiedeva inizialmente di eliminare da questo articolo 19 della Legge Quadro, anche l'obbligo nei respingimenti e nelle espulsioni di rispettare i trattati internazionali, ma tale punto è stato tolto dall'emendamento.

Una ulteriore modifica, sempre all'articolo 19, riguarda il divieto di espulsione di persone che versano in "gravi condizioni psicofisiche o derivanti da gravi patologie"; viene abrogato il termine "gravi condizioni psicofisiche" mentre rimangono le "patologie di particolare gravità, non adeguatamente curabili nel paese di origine". Per quanti beneficiano di questo permesso speciale l'emendamento Gasparri elimina la possibilità di trasformazione in un permesso per motivi di lavoro.

Inoltre per lo straniero a cui è concesso il permesso perché nel proprio paese vi è stata "una grave calamità che non consente il rientro e la permanenza in condizioni di sicurezza", l'emendamento del centrodestra prevede che tale calamità debba essere non "grave" bensì "contingente ed eccezionale".

Inoltre, secondo le norme introdotte in Senato, il permesso può essere rinnovato per soli sei mesi (rispetto ai 6 mesi della prima concessione) e non può essere trasformato in permesso per motivi di lavoro. È stata anche introdotta una norma transitoria che consente l'applicazione della "disciplina previgente" per le domande presentate prima dell'approvazione del decreto.

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