Giustizia

Ineleggibilità non esecutiva al Cnf

La Corte d'appello di Roma con un provvedimento di poche righe depositato il 20 maggio, ha chiarito che la decisione di primo grado, che aveva giudicato ineleggibili l'allora presidente del Cnf Andrea Mascherin e altri 8 consiglieri, non è immediatamente esecutiva

di Giovanni Negri


La Corte d'appello di Roma, I sezione civile, con un provvedimento di poche righe depositato il 20 maggio, ha chiarito che la decisione di primo grado, che aveva giudicato ineleggibili l'allora presidente del Cnf Andrea Mascherin e altri 8 consiglieri, non è immediatamente esecutiva. Si tratta infatti di una pronuncia di accertamento di status e non di condanna.

Per la Corte d'appello, davanti alla quale il prossimo 3 giugno si terrà la discussione nel merito, soltanto le sentenze di condanna possono essere immediatamente esecutive.

L'elezione sotto esame, secondo il verdetto di primo grado, sarebbe avvenuta in violazione della regola, articolo 34 dell'Ordinamento forense,che ha introdotto il divieto di candidatura per chi ha svolto due mandati consecutivi. A monte ci sono le sentenze delle Sezioni unite civili della Cassazione e della Corte costituzionale che del divieto hanno ammesso l'applicazione anche retroattiva. Grande incertezza quindi sui vertici del Consiglio nazionale forense in una fase del tutto particolare. Il Cnf, oggi guidato da Maria Masi, solo pochi giorni fa ha infatti espresso un giudizio fortemente critico sulle proposte di riforma della giustizia civile e penale avanzate dal ministero della Giustizia. A confermare la preoccupazione dell'avvocatura tutta, la successiva delibera del Cnf stesso con la quale si convoca un Congresso straordinario da tenere alla fine di luglio a Roma.

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