Professione e Mercato

«Noi notai non siamo burocrati e neanche una casta»

Parla il notaio Edoardo Mulas Pellerano, del distretto di Cagliari e Oristano, in attività dal 1997

Edoardo Mulas Pellerano. Notaio nel distretto di Cagliari e Oristano

di Massimiliano Carbonaro

Il notaio Edoardo Mulas Pellerano, del distretto notarile di Cagliari e Oristano, ha vinto il concorso nel 1997 e in oltre vent’anni di attività ha potuto registrare come la sua sia diventata una professione sempre più incerta.

Continuerebbe a consigliarla?
Sono ancora innamorato di questo lavoro e non rimpiango la scelta fatta, ma non so se la consiglierei a cuor leggero. A un aspirante notaio forse direi di andare avanti, ma di prepararsi ad affrontare uno studio molto lungo e complesso, che richiede anche un pizzico di fortuna. Si tratta di un’attività che può essere messa a rischio dall’instabilità politica. Siamo sempre in apprensione per ciò che può accadere.

Cosa la preoccupa di più del futuro della professione?
Il fatto che di questi tempi i contatti personali tendano a essere sostituiti da posta elettronica e messaggi: c’è il pericolo di una spersonalizzazione della professione, mentre è necessario il rapporto diretto del notaio con il cliente. Altra riflessione: la professione si è informatizzata e ora i registri pubblici sono alimentati dai nostri atti attraverso invii telematici. La mia unica paura è che prima o poi qualche hacker si introduca negli archivi pubblici e faccia danni irreparabili.

Perché la figura del notaio spesso è vista con fastidio?
Ci sono diversi elementi che generano questa fama non lusinghiera. Intanto, c’è una avversione atavica nei confronti della burocrazia e noi siamo spesso visti come dei burocrati, ma noi stessi non raccontiamo il difficile lavoro che si cela dietro un atto. C’è poi il fatto che ogni documento è accompagnato da una quantità importante di tasse. Inoltre, è dura a morire l’idea che se non sei figlio di notaio non passi il concorso. Io sono la prova dell’infondatezza di questa convinzione: sono il primo notaio della mia famiglia. Infine molti credono che siamo pochi perché siamo una casta. In verità siamo “pochi” perché così è più facile per lo Stato verificare il nostro lavoro. Un’ultima considerazione: molti - ritengono che il modello italiano di notariato sia un’esclusiva del nostro Paese. Sbagliano.

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