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xxxv Congresso forense al via a Roma - Nordio: separazione carriere non è vulnus

Mattarella: essenziale ruolo avvocatura. Nordio: la separazione delle carriere non è un vulnus per la democrazia. Mantovano: Ddl per regolamentare intelligenza artificiale.

di Francesco Machina Grifeo

Si è aperta questa mattina la ‘Sessione ulteriore’ del XXXV Congresso Nazionale Forense sul tema: “Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali”, sino a domani presso l’Ergife Palace Hotel in Roma (Largo Lorenzo Mossa n. 8).

È possibile seguire l’evento in streaming

Nella capitale sono attesi 1500 tra delegati e congressisti da tutta Italia che hanno un nastro rosso appuntato ai vestiti nel segno dell’impegno dell’avvocatura a contrastare la violenza di genere.

In apertura dei lavori è intervenuto il Presidente del Cnf Francesco Greco che ha auspicato una “de-politicizzazione” del Csm e la presentazione di un testo “condiviso” per disegnare con la politica un “nuovo statuto dell’avvocatura per ammodernare la professione e renderla al passo coi tempi”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio in cui ha richiamato il ruolo essenziale dell’Avvocatura nella attuazione delle riforme. Mentre il Ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato sul tema della separazione delle carriere affermando che “non è un vulnus per la democrazia”. Il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, dopo aver portato i saluti della Primo Ministro Giorgia Meloni impegnata a Bruxelles, si è soffermato tra l’altro sulla intelligenza artificiale affermando che non va demonizzata ma che serve una regolamentazione.

Greco: riduzione patologica degli iscritti
Greco si è soffermato sulla “riduzione patologica” degli iscritti agli albi (9mila cancellazioni nel 2022), così come dei partecipanti all’esame di abilitazione, che “proviene dalla condizioni del sistema, del mercato e per questo deve farci paura”. Mentre la ripresa dei redditi, che pure c’è stata lo scorso anno, “ha riguardato solo le fasce alte”. “Ci sono 100mila colleghi - ha ricordato - che guadagnano meno di 20mila euro all’anno. Se poi questo dato lo incrociamo col gender gap - ha aggiunto - vediamo che ci sono nostre colleghe che sono sotto la soglia per il patrocinio a carico dello Stato, sotto la soglia di povertà, questo non è tollerabile”. Sui tempi dei processi: “L’unico modo per risolvere la crisi della giustizia è aumentare il numero dei magistrati, non c’è altra strada, più magistrati che scrivono sentenze.” Sui fuori ruolo: “Li hanno ridotti di 20 unità, non serviva una legge, bastava una circolare del Ministro, noi avevamo proposto di ridurli del 50% e poi di un altro 50%, per portarli da 200 a 50”.

Scialla: il cittadino non ha più soldi per andare dal professionista
A seguire il coordinatore dell’Ocf Mario Scialla che ha richiamato la necessità che l’avvocatura proceda unita per una riforma di sistema ed ha auspicato il ritorno in aula senza più barriere dei legali. E rivolgendosi ai giovani colleghi: “So che siete quelli che soffrono di più in questo momento ma non rinunciate a una vita da protagonisti come fa chi tutela il diritto”. Sulla intelligenza artificiale: “L’avvocatura deve andare più piano delle altre professioni, non deve correre perché alle spalle abbiamo i diritti dei cittadini, e dobbiamo essere prudenti, dobbiamo vigilare che l’uomo che inserisce gli algoritmi sia un uomo libero”. Sulla crisi: “Il cittadino non ha più soldi per andare dal professionista e in alcuni casi tema la giustizia”. “Quello che avviene nei tribunali civili - ha proseguito - è qualcosa di indescrivibile. Nell’articolo 1 del codice deontologico c’è scritto che noi siamo tenuti alla tutela della difesa in ogni sede. Come la esercitiamo? Dal computer alzando la manina? Può essere questo l’avvocato del futuro? È una condizione inaccettabile».

Militi: la Cassa deve sostenere i colleghi in difficoltà
Per Walter Militi, presidente di Cassa forense: “L’avvocatura deve gestire il cambiamento senza esserne travolta, viviamo ancora una drammatica crisi economica. Il mondo forense deve poi affrontare nuove sfide, in primis quella dell’Intelligenza Artificiale, destinate a modificare il nostro modo di interpretare l’attività. Servono nuove regole da condividere per rilanciare, con determinazione, il fondamentale ruolo dell’Avvocato nella società. Alla nostra Cassa spetta il compito di sostenere, con politiche attive, i colleghi, in particolare nelle situazioni di fragilità. La costruzione di un nuovo modello di avvocatura, accompagnato da un adeguato welfare, è l’obiettivo congressuale che vorremmo raggiungere».

Nesta: rivedere le forme di esercizio della professione
Paolo Nesta, presidente COA Roma
: «Dobbiamo rendere l’Avvocatura nuovamente protagonista sulla scena politica. È necessario rivedere le modalità e le forme dell’esercizio professionale affrontando nel contempo la tematica della revisione dell’intero sistema ordinamentale e del procedimento disciplinare. Principi da sintetizzare in un’unica proposta, chiara, concreta, da presentare al Governo e al Parlamento».

Mattarella: ruolo avvocatura “essenziale” 
In apertura dei lavori, dopo l’inno nazionale italiano e quello europeo, il presidente del Consiglio Nazionale Forense Francesco Greco ha letto il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel quale si sottolinea come il tema centrale della sessione testimoni «l’ambizione e la consapevolezza del ruolo dell’Avvocatura nel promuovere l’effettività dei diritti, partecipando così all’attuazione dei valori costituzionali. Il qualificato contributo del Foro è parte essenziale nell’assicurare la piena e corretta applicazione delle riforme processuali, nel rispetto delle garanzie previste dalla nostra Carta fondamentale per l’esercizio del diritto di difesa e per l’attuazione del giusto processo. Nella certezza che l’esame delle importanti tematiche sarà affrontato con il consueto intento propositivo, per una fruttuosa collaborazione istituzionale, formulo i più fervidi auguri di buon lavoro».

 Nordio: separazione carriere non è vulnus alla democrazia
“Quando sento parlare di ’vulnus’ alla democrazia, mi viene da sorridere quando penso che l’intercambiabilità dei ruoli di giudice, pm e avvocato, è in vigore nei Paesi che sono stati culla della democrazia” come gli Stati Uniti d’America e il Canada, ha detto il Guardasigilli Carlo Nordio intervenendo al Congresso e facendo riferimento al fatto che “quando si discute della separazione delle carriere, la litania che sentiamo da parte dei magistrati, è quella che la separazione vulnererebbe la cultura della giurisdizione, che è una espressione metafisica abbastanza astratta”.

“Il ministero della Giustizia - ha aggiunto - dialoga con tutti, principalmente con le parti che si occupano di giustizia, non abbiamo corsie preferenziali non abbiamo pregiudizi negli incontri con gli uni o con gli altri, ma poi le conclusioni le assume la politica che in democrazia risponde ai cittadini e ai cittadini soltanto, non risponde ad altri poteri né ad associazioni sindacali o di nessun altro tipo o struttura”. “Chiediamo suggerimenti per risolvere le criticità” e “la collaborazione con gli avvocati è necessaria e continuerà”, ha assicurato Nordio. “Appena miglioreranno le nostre finanze - ha poi aggiunto -, una parte sarà devoluta anche alla giustizia”.

Nordio ha poi detto che “la presenza degli avvocati è ridotta, per problemi anche legati alla retribuzione, perchè mentre un magistrato distaccato al ministero mantiene il suo stipendio che è più che decoroso, per l’avvocato invece non si tratta di una retribuzione particolarmente attraente”.

Mantovano: no demonizzazione I.A., Governo presenterà Ddl per regolamentare
Sull’intelligenza artificiale “nella dialettica tra la posizione degli Stati Uniti per la minore regolamentazione possibile e quella europea che punta a un quadro definito di regole l’Italia non ha incertezze nell’appoggiare la seconda. Attendiamo che il regolamento Ue annunciato sia declinato nel dettaglio per poterne prendere atto nella normazione nazionale. Non appena questo regolamento sarà dettagliato il governo promuoverà e presenterà in Parlamento un disegno di legge che affronti contestualmente le sfide cyber e quelle dell’intelligenza artificiale muovendosi nel quadro di regolamentazione europea”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, intervenendo alla Congresso. “Quello che ci dovrà orientare, e che ci sta già orientando come governo ma immagino anche come Parlamento, è procedere evitando da un lato la demonizzazione e non trascurando tutto ciò che di positivo sta già avvenendo ma accompagnando la non demonizzazione con una ragionevole regolamentazione”, ha spiegato il sottosegretario. “Parallelamente il lavoro già in atto è quello di coordinare il lavoro di tutte le articolazioni, istituzionali e non, che si interessano dell’argomento, superando la logica dell’ognuno che va per conto suo. Non ci devono essere fughe in avanti ma un lavoro di stretto coordinamento”, ha ammonito Mantovano, aggiungendo che il governo “intende condividere questo lavoro con professioni” e che “sarà filo conduttore del G7 a presidenza italiana”.

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