Giustizia

Via Arenula, vertice di maggioranza: “Avanti compatti su separazione delle carriere”

In agenda anche prescrizione, intercettazioni e sicurezza. Verso il varo di una circolare del Dap sulla “stanze dell’amore” per i detenuti che applichi le sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione. No ad amnistia e indulto

di Francesco Machina Grifeo

Priorità al disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere e alla riforma del Consiglio superiore della Magistratura; avanti tutta anche sugli altri Ddl nel programma della coalizione di centrodestra, tra i quali le norme sulla prescrizione, quelle sulle intercettazioni, sul sequestro degli smartphone e sulla geografia giudiziaria; “grande impegno”, infine, anche per il “disegno di legge sulla sicurezza in esame al Senato”. È quanto è emerso dal vertice di maggioranza tenutosi ieri al Ministero della Giustizia a cui hanno partecipato oltre al Ministro Nordio anche i presidenti delle Commissioni Giustizia e i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato. “Agire compatti ed evitare, riguardo ai vari provvedimenti, fughe in avanti sul tema della Giustizia, cercando di scongiurare un ulteriore innalzamento dei toni su alcuni argomenti”, è il messaggio condiviso al termine della riunione.

Sì perché il clima resta teso tra le toghe ed il Governo Meloni. Tutti i componenti togati del Csm, insieme ai tre laici Carbone, Romboli e Papa, hanno infatti depositato una richiesta di apertura di una pratica a tutela delle Sezioni Unite. L’istanza arriva a distanza di sei giorni dalle dichiarazioni con le quali esponenti di governo - dalla premier Meloni al vicepremier Salvini - hanno accolto il verdetto della Cassazione che ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno morale per i migranti trattenuti sulla nave “Diciotti” della Guardia costiera dal 16 e al 25 agosto del 2018 su ordine dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sul punto era intervenuta anche la Presidente della Cassazione, Margherita Cassano, bollando come “inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto”.

E sempre nella giornata di ieri il ministro Nordio, ha incontrato Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza dei garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, e Riccardo Turrini Vita, Garante nazionale dei detenuti. Il colloquio, cui ha partecipato anche una delegazione di Garanti territoriali, si legge in una nota, ha toccato le tematiche contenute nel ‘documento-appello’ che è stato consegnato da Ciambriello al Guardasigilli: buone prassi, attività trattamentali, misure alternative, depenalizzazione reati minori, umanizzazione della pena e diritto all’affettività.

E proprio sul quest’ultimo argomento qualcosa si muove. “Sul tema dell’affettività, ovvero per quelle che dai media vengono definite le stanze dell’amore, il Dap sta preparando una circolare che applichi quanto richiesto dalle sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione, a conclusione di quanto studiato dal gruppo lavoro istituito al Dap lo scorso anno.

“Gradualmente gli istituti si adegueranno e dunque al momento ci sarà un’applicazione a macchia di leopardo nei vari istituti del Paese”. Così il portavoce Samuele Ciambriello. “Il ministro Nordio è favorevole su due terzi delle tematiche e delle proposte arrivate da noi - ha detto Ciambriello - . Di sicuro è fermo il suo ’no’ su un eventuale indulto o amnistia per i detenuti. Ma, riguardo al sovraffollamento, ha garantito che ci saranno nuovi posti per gli istituti, puntando all’aumento di comunità, in particolare per tossicodipendenti, e meno carcere. Riguardo allo sfollamento delle carceri, un ruolo importante lo avranno i magistrati di sorveglianza, il cui numero potrebbe essere incrementato”.

Il garante dei detenuti del Piemonte Bruno Mellano ha aggiunto: “La novità è che ci è stato detto che sono favorevoli a partire anche in fase sperimentale nonostante molti istituti abbiano fin dall’inizio detto che non erano preparati. È un po’ quello che abbiamo detto noi già un anno fa, ossia partire laddove c’erano istituti che avevano proposto delle soluzioni pratiche”. Tuttavia Mellano fa anche notare che la questione è stata un po’ “derubricata dicendo che si tratta di un colloquio fatto in maniera diversa quindi chiederemo di vedere la circolare”.

Secondo i dati riportati dal Garante nazionale, sono tremila le persone in carcere a cui restano da scontare non più di sei mesi di detenzione. Sono invece 19mila quelle che hanno da scontare non più di dieci anni mentre ottomila devono scontare ancora un anno. L’appuntamento per un nuovo incontro con i Garanti territoriali al ministero della Giustizia è previsto mercoledì prossimo.

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