Professione e Mercato

Il Consiglio d’Europa adotta una Convenzione internazionale per la protezione degli avvocati

La Convenzione sarà operativa una volta che almeno otto firmatari, tra cui sei Stati membri del Consiglio d’Europa, la ratificheranno. Aiga: bene, ora aggravanti contro aggressioni ai legali

di Francesco Machina Grifeo

Il Consiglio d’Europa ha adottato il primo trattato internazionale per la protezione della professione di avvocato. La “Convenzione” è una risposta alle crescenti segnalazioni di attacchi all’esercizio della professione e mira a garantire l’indipendenza dei legali e la libertà di esercitare l’attività senza discriminazioni, minacce o interferenze indebite. La Convenzione sarà operativa una volta che almeno otto firmatari, tra cui sei Stati membri del Consiglio d’Europa, la ratificheranno. Positivo il commento dell’Aiga che però chiede l’introduzione di aggravanti per aggressioni a legali.

Sono molti i paesi dove gli avvocati sono sotto pressione, per questo il 24 gennaio di ogni anno si celebra la giornata degli avvocati in pericolo per ricordare il massacro di Atocha, a Madrid, del 24 gennaio 1977, in cui furono uccisi 5 legali esperti di diritto del lavoro. Quest’anno è stata la volta della Bielorussia dopo Iran, Turchia, Filippine, Honduras, Cina, Egitto e Pakistan.

Tornando alla Convenzione, i punti chiave sono: tutela della professione attraverso il riconoscimento del ruolo essenziale degli avvocati nello Stato di diritto e nella difesa dei diritti umani; difesa dei diritti degli avvocati stessi, garantendone la libertà di espressione, l’accesso ai clienti, e la protezione della riservatezza e indipendenza. Ci sono poi gli obblighi degli Stati aderenti che, attraverso le legislazioni nazionali, dovranno assicurare l’autonomia delle associazioni forensi e garantire che i procedimenti disciplinari siano equi e trasparenti. Sulla corretta attuazione della Convenzione vigilerà, attraverso un monitoraggio costante, il GRAVO (Gruppo di esperti per la protezione della professione di avvocato), con la possibilità di mettere in campi misure di protezione come la salvaguardia contro minacce, molestie e interferenze nella professione.

Più nel dettaglio, la Convenzione afferma che le associazioni professionali devono essere organismi indipendenti e autonomi. Inoltre, passaggio importante, dovranno essere consultate “in modo tempestivo ed efficace sulle proposte del governo relative a qualsiasi modifica della legislazione, delle norme procedurali e amministrative che incida direttamente sull’attività professionale degli avvocati e sulla regolamentazione della professione”. Mentre l’obbligo di appartenervi non deve impedire agli avvocati di costituire e partecipare ad altre associazioni per promuovere i loro interessi e le loro attività professionali.

Tornando ai diritti, i legali devono poter accettare o rifiutare persone fisiche o giuridiche come clienti e porre fine al rapporto avvocato-cliente; avere un accesso rapido ed efficace ai clienti, anche potenziali, seppure privati della libertà; avere accesso a qualsiasi materiale pertinente in mano alle autorità o agli organi giurisdizionali; poter informare il pubblico senza incorrere in responsabilità civile o penale per le dichiarazioni rese in buona fede. Va poi garantita la possibilità di comunicare in modo confidenziale con i clienti (o potenziali clienti); infine, non possono essere obbligati a divulgare prove, informazioni o materiali ricevuti dai clienti.

Sul fronte delle misure di protezione, in caso di arresto, oltre alla nomina di un collega per la difesa, hanno diritto ad informare la propria associazione professionale ed esserne assistiti anche attraverso la presenza di un rappresentante, per esempio, durante eventuali perquisizione o sequestri o copie di documenti.

Su tutto vigilerà GRAVO, il Gruppo è composto da un minimo di otto e un massimo di 12 membri eletti dal Comitato delle Parti, con un mandato di quattro anni. Potrà organizzare visite nei diversi paesi aderenti, in cooperazione con le autorità nazionali e, se necessario, con l’assistenza di esperti nazionali indipendenti. Nel corso di questi viaggi i membri godranno dell’immunità dall’arresto e dal sequestro del bagaglio personale, oltre alla immunità per le parole pronunciate o scritte e tutti gli atti compiuti in veste ufficiale. Beneficeranno, in materia di dogane e di controllo dei cambi, delle stesse agevolazioni concesse ai rappresentanti dei governi stranieri in servizio ufficiale temporaneo.

La Convenzione sarà aperta alla firma il 13 maggio prossimo, in occasione della riunione dei ministri degli Affari esteri del Consiglio d’Europa, che si terrà a Lussemburgo. Per entrare in vigore, dovrà essere ratificata da almeno otto paesi, di cui sei Stati membri del Consiglio d’Europa. La conformità alla Convenzione sarà monitorata da un gruppo di esperti e da un comitato delle parti.

L’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) “esprime il suo vivo apprezzamento per l’adozione del Trattato” che “rappresenta un passo fondamentale per contrastare i sempre più frequenti attacchi all’esercizio della professione legale”; al tempo stesso, l’Aiga “ribadisce con forza la necessità di introdurre anche nella legislazione italiana un’aggravante specifica per le lesioni subite dagli avvocati nell’esercizio delle proprie funzioni”. “La protezione degli avvocati è essenziale per garantire l’accesso alla giustizia e la difesa dei diritti dei cittadini”, ha affermato il presidente Carlo Foglieni.

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