Giustizia

La Camera boccia la sfiducia a Nordio (215 no e 119 sì) - “La riforma si farà”

Il Ministro lamenta di essere attaccato per la riforma della Giustizia: “le osservazioni dell’opposizione ricordano i libelli dell’inquisizione”

di Francesco Machina Grifeo

Come ampiamente previsto, la Camera ha bocciato la mozione di sfiducia presentata, dopo il caso Almasri, dall’opposizione contro il ministro alla Giustizia Carlo Nordio. I voti contrari sono stati 215, quelli a favore 119. Il gruppo di Azione non ha seguito il resto delle opposizioni, scegliendo di non partecipare al voto.

“Il tempo - ha detto il Guardasigilli - , tra l’altro di 48 ore, per cercare di capire gli aspetti delle accuse ad Almasri, non è stato un tempo dedicato a favorirne la fuga, l’uscita o la liberazione, ma è stato un atto dovuto da parte del ministro di rapportarsi con chi di competenza per capire se questo atto dovesse avesse avere un seguito. Confermato dal fatto che quell’atto era così sbagliato che la stessa Corte dopo lo ha mutato”.

Il Ministro ha poi detto che “le osservazioni dell’opposizione ricordano i libelli dell’inquisizione”. “Giachetti – ha proseguito - è rimasto deluso della denuncia da lui avanzata contro di me come concorrente del reato per i suicidi in carcere, che non ha avuto seguito. Quando scatta la responsabilità del ministro per i suicidi, per quale numero? Se anche solo uno dei suicidi fosse stato imputabile al ministro della Giustizia, avremmo avuto tutta una serie di processi”.

Per Angelo Bonelli (Avs) “Nordio ha coperto un boia, un criminale, uno stupratore”, per questo “chiediamo le sue dimissioni”. Il deputato M5s Cafiero De Raho ha attaccato: “In una vicenda così grave e importante lei ha violato la legge e la Costituzione, poi è venuto in Aula ad affermare cose risultate completamente destituite di fondamento”. La segretaria Dem Elly Schlein si è rivolta così al Ministro: “Mi chiedo chi le ha chiesto di stare fermo?“ e di rimandare Almasri in Libia ”è stata Meloni? Deve dirci la verità“, è stato fatto perché altrimenti ”sarebbe emerso tutto il fallimento dei vostri inumani centri in Albania”. Per il segretario di Più Europa, Riccardo Magi; “il governo ha mentito agli italiani e al Parlamento. Palazzo Chigi non poteva non sapere, lei non poteva non sapere. Lei avrebbe dovuto eseguire il mandato di cattura internazionale con una procedura di consegna”. Azione invece pur condividendo le critiche ha manifestato “totale perplessità rispetto all’efficacia della mozione di sfiducia”. Per il deputato Antonio D’Alessio “lo strumento della mozione di sfiducia che diventa un boomerang. La nostra decisione è di non partecipare oggi al voto”.

Compatte le dichiarazioni di voto della maggioranza che ha accompagnato con numerosi applausi l’intervento del ministro. L’azzurro Pietro Pittalis rivolto all’opposizione ha detto: “L’unico collante che avete è infangare l’avversario e questo lo fate anche col ministro Nordio ma sarà per voi una impresa impossibile. E’ una tecnica che conosciamo benissimo” perché l’avete messa in atto con Silvio Berlusconi. Pittalis ha citato il Memorandum con la Libia firmato da governi di centrosinistra. “Interrogate le vostre coscienze anziché puntare il dito inquisitorio contro Nordio”.

Dalla opposizioni c’è “tanta aggressività” contro il ministro Carlo Nordio “accompagnata da pigrizia intellettuale e sciatteria”. Ha commentato Simonetta Matone della Lega. Matone ha ricostruito le tappe della vicenda giudiziaria del mandato d’arresto e ha aggiunto: “Chiedo all’opposizione perché Almasri è stato lasciato libero di gironzolare?”.

“La mozione di sfiducia non c’entra nulla con la vicenda Almasri, altrimenti i primi a doversi dimettere sarebbero tra le opposizioni”, che in passato hanno “invocato l’aiuto di Almasri”. E’ un “classico caso di doppiopesismo della sinistra”. Così il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami. “Vien da pensare che il tema vero sia davvero la riforma della giustizia”, ha aggiunto Bignami rivendicando le ragioni della separazione delle carriere.

Conversando con i cronisti in Transatlantico il Guardasigilli ha poi aggiunto: “La riforma della giustizia andrà avanti fino in fondo, su questo non c’è dubbio. Non arretriamo di un centimetro, si fa e si farà, senza contrapposizioni e polemica, senza retropensieri o processi alle intenzioni”. E sul confronto con la magistratura: “Cerchiamo sempre di trovare i punti di convergenza e non di divergenza. Possiamo e vogliamo trovare dei terreni di incontro. Su questo ieri ho ricevuto anche il nuovo procuratore generale della corte di Cassazione e siamo disponibilissimi ad incontrare i vertici dell’Anm e degli uffici giudiziari” senza “preclusioni, pregiudizi o retropensieri, senza deflettere di un millimetro dalla riforma” della giustizia, che “si farà”.

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