Giustizia

A Lipsia l’Assemblea ENALJ, verso il “Giudice onorario professionale”

Approvata una dichiarazione di supporto ai giudici onorari italiani definiti contingente a esaurimento che è stata sottoscritta dal Presidente e segretario e inviata alle istituzioni italiane

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di Margherita Morelli* e Rosita Silvestre**

Si è svolta a Lipsia in Sassonia, dal 10 al 12 Maggio, l’undicesima assemblea della Rete Europea delle Associazioni dei Giudici Laici. Particolare attenzione è stata posta al supporto delle Università Europee che sono sempre più coinvolte nelle attività di formazione dei giudici laici e onorari e nella rivalutazione del ruolo e delle loro funzioni.

La prof. Daniela Heid docente di diritto dei servizi pubblici e diritto UE, presso l’Università Federale di Scienze Amministrative Applicate, ha evidenziato che costituisce solo un’aspirazione ideale che un principio di partecipazione nell’amministrazione della giustizia possa derivare dai Trattati o dalla storia dell’UE in generale. Ha tuttavia, anche evidenziato che l’obiettivo della Commissione Europea è garantire la partecipazione della società civile e che l’U.E sta lavorando, a tutti i livelli, in tal senso benché allo stato, nessun riferimento specifico sia contenuto nelle fonti primarie e secondarie del diritto eurocomunitario alla partecipazione dei giudici laici e onorari nel sistema giudiziario, trattandosi di risoluzioni adottate dai singoli stati membri in base alle legislazioni nazionali. A oggi, peraltro, non è neppure prevista la partecipazione dei Magistrati Onorari nei Consigli di Giustizia.

A supporto delle predette argomentazioni, vale la pena richiamare la Racc. UE 2023/2836 CE del 12.12.23 sulla promozione del coinvolgimento della partecipazione effettiva dei cittadini e delle organizzazioni della società civile ai processi di elaborazione delle politiche pubbliche per implementarne la partecipazione, raccogliendone opinioni e dati nelle varie fasi del processo di elaborazione delle politiche, specie quando le norme e le decisioni adottate abbiano un impatto su di esse.

Si richiama altresì, la relazione della Commissione Europea sullo Stato di Diritto in cui rivolge raccomandazioni agli Stati Membri per una migliore partecipazione dei portatori di interessi anche per quanto riguarda le organizzazioni della società civile, per favorire la qualità della legislazione e la trasparenza del processo legislativo.

Armonizzazione dei sistemi giudiziari tra gli obiettivi dell’U.E.

Tuttavia, come evidenziato, costituisce obiettivo della U.E. la cooperazione tra gli stati membri nelle materie civili, penali e commerciali, nell’ambito dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia europeo, nel rispetto dei diritti fondamentali, nonché dei diversi ordinamenti giuridici e delle diverse tradizioni giuridiche degli Stati membri (art 67 TFUE). Ne deriva un processo progressivo di ravvicinamento delle legislazioni che consente di eliminare ogni ostacolo tecnico, amministrativo o normativo alle relazioni dell’Unione che costituisce un ulteriore obiettivo della Commissione Europea per ottenere decisioni uniformi che garantiscano un migliore accesso alla giustizia e un maggiore efficienza.

In tale ottica, sono stati emanati il Regolamento CEE 861 /07 del parlamento Europeo e del Consiglio dell’11.7.07, come modificato dal Regolamento n° 2421/15, che istituisce un procedimento europeo per le controversie di modesta entità, definito European Small Claims Procedure (ESCP) inteso a semplificare e accelerare i procedimenti nei contenziosi relativi a controversie transfrontaliere nonché il Regolamento (CE) n. 1896/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce un Procedimento Europeo d’Ingiunzione di Pagamento e il Regolamento Europeo 261/2004/EC che istituisce regole comuni in materia di compensazione e assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato

In particolare, il Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati noto come GDPR sarà oggetto del nuovo progetto transnazionale Select D&D destinato alla formazione dei giudici onorari europei che vedrà coinvolte come capofila l’Università Vanvitelli, la Università di Camerino e la Università di Vienna

I predetti regolamenti sono stati emanati nell’ambito del programma di cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale, ai sensi dell’art. 65 Trattato UE. Tali misure includono l’eliminazione degli ostacoli al corretto svolgimento dei procedimenti civili, se necessario promuovendo la compatibilità delle norme di procedura civile applicabili negli Stati membri.

Pertanto, nell’ottica di armonizzazione dei sistemi giudiziari europei benchè diversi e con caratteristiche e funzionali eterogenee, in Assemblea sono stati esplorati percorsi alternativi per favorire la crescita nelle istituzioni europee di una maggiore consapevolezza sul ruolo e la importanza della partecipazione dei giudici onorari nei sistemi giudiziari non solo come elemento di civiltà e democrazia ma per supportare la magistratura di carriera ovvero con ruoli autonomi in materie di minore complessità per assicurare decisioni più celeri e trasparenti.

Le altre Università impegnate

Il prof. Piotr Jughacz docente di filosofia dell’Università Adams Michiewicz di Poznan, direttore del centro Dikastai per la ricerca transdisciplinare sui giudici e sui Tribunali sociali e la prof. Carolina Cern vicedirettore scientifico della facoltà di filosofia, responsabile del laboratorio di filosofia pubblica e filosofia del diritto, hanno reiterato il proprio impegno e la propria collaborazione a lavorare con docenti di altre università in varie discipline per implementare la partecipazione dei giudici onorari nei vari sistemi, con proposte concrete da portare alla Commissione Europea. Si è evidenziata la necessità che l’approccio, di carattere interdisciplinare, coinvolga diverse competenze e visioni sulla figura del giudice onorario a partire da una analisi del giudice non professionale relativamente alla sua storia, collocazione, ruolo, status, condizioni e funzioni nei sistemi giudiziari europei attraverso una ricerca comparativa di carattere storico, sociale, filosofico e giuridico.

Il giudice onorario professionale

Tenuto conto del ruolo e della importanza delle funzioni della magistratura onoraria in alcuni paesi e considerato che molti giudici non di carriera sono esperti in diritto e in settori specializzati anche quando collaborano con i magistrati di carriera, tra gli obiettivi enunciati nell’attività di scambio e cooperazione tra le diverse categorie di esperti dei paesi membri, è la proposta di eliminazione dal lessico, della locuzione giudice laico perché sia sostituita da quella ritenuta più adeguata di giudice onorario professionale (honorary professional giudge). Ulteriori obiettivi sono: elevare l’età a 75 anni per non disperderne le competenze acquisite, la partecipazione nei Consigli di Giustizia, la introduzione di materie di specifica competenza e l’ispirarsi alle buone prassi.

Sono emerse dal confronto le concrete e oggettive difficoltà che i giudici onorari siano membri dei Consigli di Giustizia (il corrispondente del Csm) tenuto conto che, spesso, si frappongono difficoltà di carattere politico per la frequente condivisione in queste istituzioni benché appartengano all’ordine giudiziario, del potere giudiziario in uno a quello legislativo ed esecutivo: il che confligge con i principi che dovrebbero ispirare l’attività di tali Consigli.

Conclusioni

Dal confronto tra le varie esperienze condivise è emerso altresì il ruolo e l’importanza della dell’Associazione Consiglio Nazionale dei Giudici Sociali (unica ad ora), in Polonia che con la sua costituzione e la sua attività, ha dato impulso a una maggiore consapevolezza sulla figura del giudice onorario nel sistema giudiziario, nelle Istituzioni polacche e nei cittadini facendo emergere la necessità che ne sia implementata la partecipazione per favorire un maggiore livello di trasparenza e credibilità della magistratura e di democrazia.

La partecipazione dei giudici non professionali nel sistema giustizia è tanto considerata essenziale dalle Università polacche che è divenuta oggetto di uno studio attraverso la rivista “Filosofia pubblica ed educazione democratica” di cui è redattore capo il prof Juchacz, nata per la riflessione scientifica e l’analisi dei fenomeni sociali, politici e culturali, considerati dal punto di vista della filosofia pubblica, della filosofia politica e filosofia del diritto, e, dall’altro, per lo sviluppo di nuovi metodi di formazione democratica, filosofica e giuridica che esamina la figura del giudice onorario anche come fenomeno sociale

Altre associazioni come quella tedesca Dvd oltre a difendere i diritti dei giudici onorari, ne curano la formazione attraverso corsi di perfezionamento, seminari e incontri e il reclutamento. Offrono informazioni sulla carica onoraria e su come candidarsi alla elezione anche attraverso la rivista professionale “Richter ohne Robe”.

Resta ancora un caso a sè quello dei giudici onorari italiani alle cui problematiche, a ora, non è stata corrisposta una soluzione equa, definitiva ed esaustiva, conforme alle decisioni del giudice europeo nonostante la intense pressioni svolte dalle associazioni che li rappresentano.

La richiesta di una definitiva risoluzione della questione è stata oggetto di una mozione approvata dall’Assemblea di ENALJ all’unanimità che ha elaborato una dichiarazione di supporto ai giudici onorari italiani definiti contingente a esaurimento che è stata sottoscritta dal Presidente e segretario e inviata alle istituzioni italiane.

Per la dichiarazione di supporto si può consultare www.associazionenazionalegiudicidipace.com

*Vice presidente Enalj per la formazione ed educazione

** dottore di Ricerca in Diritto Pubblico indirizzo UE

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