Famiglia

Addio assegno alla ex che non ha voglia di cercare lavoro

Per la Cassazione, va revocato l'assegno di divorzio all'ex moglie che ha un "atteggiamento "rinunciatario" nel trovare un'occupazione

di Marina Crisafi *

Quarantasei anni, sana come un pesce ma soltanto "poca intraprendenza" nel trovare un lavoro? L'assegno di divorzio va revocato. Non ha dubbi la sesta sezione civile della Cassazione che con l'ordinanza n. 2653/2021 torna a occuparsi di assegno divorzile confermando la revoca della misura già decisa in appello nei confronti dell'ex moglie.

Il caso

I giudici di secondo grado, riformando la decisione di prime cure, avevano revocato l'assegno di 200 euro a favore della signora dando ragione all'ex marito.
La donna non ci sta e ricorre al Palazzaccio lamentando, tra l'altro, che la corte non aveva tenuto conto del tenore di vita goduto dalla famiglia in costanza di matrimonio, né della sua età e della difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro dal quale si era allontanata da circa 20 anni. Senza contare che anche laddove avesse ripreso a svolgere attività lavorativa ciò non le avrebbe potuto assicurare l'indipendenza economica.


La decisione

Ma gli Ermellini le danno picche, rigettando il ricorso su tutta la linea.
A loro dire, infatti, la corte territoriale ha tenuto conto di tutto, con una decisione logica ed ineccepibile. E in ordine all'età della signora, "giudicata non particolarmente avanzata", e in ordine all'"assenza di patologie o condizioni di salute ostative all'attività lavorativa di addetta alle pulizie già svolta occasionalmente nonché della situazione economica complessiva", nonché soprattutto "di un atteggiamento rinunciatario - della stessa - a trovare un'occupazione".
Da qui il rigetto del ricorso e la condanna della donna alle spese di giudizio oltre che al pagamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.

*di Marina Crisafi

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