Civile

Affitto d’azienda, si smonta l’esclusiva dei notai

di Saverio Fossati

Avvocati e commercialisti potrebbero autenticare firme e depositare atti di cessione d’affitto di azienda. Lo prevede un emendamento alla legge di conversione del Dl Crescita 34/2019 (Ac 1807) presentato ieri alle commissioni riunite Bilancio-Finanze da un nutrito gruppo di deputati della Lega.

Il testo della modifica prevede che dopo l’articolo 11 del Dl 34/2019 sia inserito questo: «Art. 11-bis) 1. Al secondo comma dell’articolo 2556 del Codice civile, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «In caso di scrittura privata di affitto d’azienda, l’autenticazione della sottoscrizione e il deposito dell’atto possono essere effettuati da professionisti iscritti all’Albo circondariale degli avvocati e all’Albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili». Questa nuova attribuzione di competenze aveva suscitato malumori già quando era stata prevista (si veda «Il Sole 24 Ore» del 2 aprile scorso), in forma più ampia, estesa anche alla cessione d’azienda oltre che all’affitto, in un emendamento alla legge sulle semplificazioni fiscali (Ac 1074, approvato il 14 maggio in prima lettura). Tra i presentatori anche il presidente della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco (M5S).

La proposta era stata accantonata pochi giorni dopo, anche a seguito del parere negativo del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio dei ministri (Dagl), per il quale «tenuto conto che il secondo comma dell’art. 2556 c.c. prevede la forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata, l’allocazione dell’obbligo di deposito dei medesimi contratti per l’iscrizione nel R.I. a carico del (solo) notaio rogante o autenticante appare l’opzione maggiormente efficiente». Non solo, per il Dagl sarebbe stata una deroga ai princìpi della legge 89/1913 sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili, «senza estendere ai suddetti soggetti i vincoli, le garanzie e i divieti della medesima legge notarile e senza verifica dell’acquisizione della medesima specializzazione». Accantonato anche il subemendamento che limitava le nuova attribuzioni alle ditte individuali.

Da notare che ora il M5S si è sfilato dalle firme al nuovo emendamento, forse un segno della freddezza che caratterizza i rapporti tra i due partiti della maggioranza più che un ripensamento sul contenuto della proposta. Ma gli ostacoli all’approvazione verranno probabilmente dalle stesse considerazioni e dalle stesse spinte e controspinte verificatesi in occasione del tentativo precedente, anche se questa volta l’emendamento si limita a estendere le competenze al solo affitto d’azienda. Del resto le stesse categorie professionali interessate ieri non hanno voluto fare alcun commento.

Il primo presentatore dell’emendamento, Alberto Gusmeroli (vice presidente della commissione Finanze della Camera) è comunque ottimista sull’esito dell’emendamento: «Se non ci sono problemi per la locazione di grandi opifici, che si fa liberamente, non si vede perché dovrebbero esserci difficoltà sulla cessione degli affitti d’azienda, che sono atti già preparati con l’aiuto di commercialisti e avvocati, che in materia hanno una grandissima specializzazione, non minore, in questi casi, dei notai».

Emendamento al Dl Crescita 34/2019 (Atto camera 1807)

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