Civile

Aggiornamento dei Parametri forensi: ancora nulla di fatto

Il Sottosegretario Sisto in Commissione Giustizia: «in corso interlocuzione col Consiglio nazionale forense»

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di Francesco Machina Grifeo

Ancora nessuna nuova sull'aggiornamento dei parametri forensi. Nonostante la crisi morda l'avvocatura, non si riesce ad adeguare i compensi dei legali secondo la tabella di marcia prevista dal Dm 55 del 2014. La legge professionale (n. 247/2012) infatti prevede che ogni due anni un decreto del Ministero della Giustizia, su proposta del Cnf, aggiorni i parametri.

Rispondendo ad una interrogazione di Gianluca Vinci (FdI) in Commissione giustizia della Camera, il Sottosegretario Francesco Paolo Sisto, che è anche Delegato delle professioni, ha ammesso che "ci sono dei ritardi, gli aggiornamenti sono stati uno nel 2014 e uno nel 2018", ma ha aggiunto: "Siamo sul pezzo".

Sisto ha poi affermato che "è giusto ripristinare una correttezza nel rapporto tra prestazione e tariffa" e che "vi è una interlocuzione col Cnf indispensabile per poter realizzare la formale proposta dei parametri, questa interlocuzione sarà quanto più rapida possibile". Ma sui tempi però non è arrivata alcuna indicazione concreta. "Sarà mia cura – ha concluso - non appena ci sarà qualche effettivo dato da tradurre in proposta informare la Commissione".

E l'urgenza della questione è stata riaffermata nei giorni scorsi anche dal Movimento forense. In un intervento sulla stampa il Presidente, Antonino La Lumia, ed il Vicepresidente, Alberto Vigani, ricordavano che i decreti succedutisi a partire dal 2014 non hanno previsto alcun mutamento nei valori, che dunque sono fermi da 7 anni.

La determinazione dei compensi è affidata alla libera pattuizione tra avvocato e cliente, tuttavia il decreto interviene: 1) quando il giudice liquida le spese al termine dei giudizi; 2) quando avvocato e cliente non hanno determinato il compenso in forma scritta; 3) Quando avvocato e cliente non hanno determinato il compenso consensualmente.

Secondo il Movimento forense però a questo punto non basta più un semplice aggiornamento: "Il Cnf dovrà predisporre una nuova ipotesi di modifica dei parametri". "Riteniamo – spiegano La Lumia e Vigani - che oltre alle ovvie e indispensabili rivalutazioni dei valori, è improcrastinabile che il ministero accolga le istanze del Cnf anche al fine di allineare tutti i procedimenti di primo grado "attraverso lo sviluppo di tabelle, indicandone i parametri previsti per il primo e il secondo grado nel contenzioso civile, prescindendosi dall'autorità giudiziaria competente in via funzionale".

L'idea dunque è quella di accorpare i parametri previsti nei giudizi avanti Giudice di Pace e Tribunale, per le medesime fasce di valore, perché "non si può ritenere accettabile mantenere gli irrisori valori previsti per il contenzioso avanti il Giudice di Pace, perpetuando per altri versi la discriminazione tra i valori liquidati per giudizi del medesimo valore avanti uffici differenti".

Non solo, tali modifiche si renderebbero ancor più necessarie ed urgenti proprio in vista della volontà espressa dalla Ministra Cartabia di procedere con la riforma della magistratura onoraria. Qualora infatti venisse alzato il valore del contenzioso da circolazione stradale davanti al giudice di pace "se resteranno fermi i riferimenti tabellari attuali, vi sarà il nefasto effetto di rendere assolutamente inadeguati i parametri del civile". Ed anche sul penale il Movimento forense chiede un riallineamento di tutti i parametri in misura pari almeno al 20% degli attuali.

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