Aggiornate le sanzioni al codice della strada: calano gli importi per alcune "multe" più gravi
Pubblicato in "Gazzetta il decreto interministeriale n. 323 - in vigore dal 1° gennaio 2021 - che aggiorna dopo due anni le principali violazioni. Passa un adeguamento contenuto delle "cifre"
Il nuovo anno ha portato, dopo tante brutte notizie, almeno una buona per gli automobilisti. Infatti, la buona novella la si trae dal decreto interministeriale pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 323 del 31 dicembre 2020, che prevede dal 1° gennaio 2021 sanzioni amministrative pecuniarie relative alla circolazione stradale più leggere.
Il meccanismo di aggiornamento biennale delle sanzioni previste dal Cds
Quest’anno, a differenza degli anni passati, per effetto della variazione con segno negativo dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale), l’importo delle sanzioni ha subito una diminuzione. Si tratta del primo calo da quando è stato adottato l’adeguamento biennale degli importi all’inflazione: negli anni precedenti le cifre sono sempre aumentate.
A stabilire il “ritocco” biennale degli importi è appunto l’articolo 195 comma terzo del codice della strada che - a partire dal 1993 - prevede entro il primo dicembre di ogni biennio l’adeguamento delle sanzioni amministrative pecuniarie all’inflazione accertata dall’Istat nei due anni precedenti. Adeguamento che decorre dal primo gennaio dell’anno successivo.
Ebbene, considerato che l’indice Istat registrato nel biennio dal 1° dicembre 2018 al 30 novembre 2020 è negativo, pari allo -0,2% il decreto ministeriale non reca alcuna significativa variazione delle sanzioni de quibus, salvo per talune sanzioni per le quali si registra una riduzione di 1 euro negli importi massimi.
Per onestà intellettuale va premesso che il decremento delle sanzioni non fa prevedere grossi risparmi per i trasgressori; anzi, soprattutto per gli importi più bassi saranno verosimilmente toccati molto poco e con gli arrotondamenti rischiano anche di rimanere invariati. Ma anche questo piccolo risparmio dovrebbe rimane nelle tasche degli automobilisti. E, soprattutto in questi tempi non è un elemento da trascurare.
L’analisi del decreto ministeriale sulle sanzioni al Cds
Ma esaminiamo in maniera più puntuale il dictum del decreto interministeriale.
In primis si registrano alcune esclusioni dagli aumenti biennali che riguardano:
· le sanzioni di cui all’articolo 59, comma 2-bis;
· le sanzioni di cui ai commi 75-bis, 75-ter, 75-quater, 75-quinquies dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
In secundis le sanzioni del Cds meno care sono tutte quelle che superano la soglia dei 250 euro, che invece sono soggette a revisione nel decreto. Per questa categoria – come abbiamo visto - si tratta di riduzioni marginali e limitate a qualche euro rispetto agli importi delle sanzioni per le infrazioni più gravi. Ma facciamo qualche esempio per le sanzioni più diffuse:
COME CAMBIANO ALCUNE PRINCIPALI SANZIONI
Quali sono le infrazioni più frequenti?
La maggior parte delle violazioni afferiscono l’obbligo di eseguire la revisione periodica, la guida senza patente o con patente revocata, il divieto di sosta, l’eccesso di velocità, la guida senza cinture di sicurezza o l’utilizzo del telefono al volante. Per quest’ultima violazione, ricordiamo la proposta di legge all’esame del Parlamento che vorrebbe portare la sanzione fino a 1.697 euro (attualmente il massimo è di 657 euro), con un’eventuale sospensione della patente già dalla prima infrazione rilevata.
L’aumento della sanzione in discussione per l’utilizzo del cellulare è dettato dall’alta pericolosità di questo comportamento diffuso, che ogni anno causa tantissimi sinistri e soprattutto decessi; la percentuale di sinistri provocati dall’impiego di smartphone è salita negli ultimi anni di oltre il 20 per cento.
AGGIORNAMENTO SANZIONI CODICE DELLA STRADA
NEL PROSSIMO NUMERO DI GUIDA AL DIRITTO IL QUADRO COMPLETO