Lavoro

Al calciatore infortunato spetta la somma tra il comporto e la risoluzione del rapporto di lavoro

Società condannata al pagamento in favore del calciatore delle mensilità maturate nel periodo decorrente dal giugno 2017 al 24 gennaio 2018 e quantificate in 146mila euro oltre accessori

di Giampaolo Piagnerelli

Al calciatore spetta la somma relativa al periodo che va dal comporto alla data di risoluzione del rapporto di lavoro. Quest'ultima però non la stabilisce la società sportiva, ma il collegio arbitrale. Lo chiarisce la Cassazione con l'ordinanza n. 39949/21.

Il lodo arbitrale. Nel merito il tribunale di Firenze aveva dichiarato inammissibile l'impugnazione proposta ai sensi degli articoli 412-quater, comma 10, e 808-ter del Cpc da una società di calcio contro il lodo irrituale emesso in data 20 luglio 2018 dal Collegio arbitrale presso la Lega italiana calcio professionistico. Con tale lodo il Collegio arbitrale aveva respinto la domanda della società di calcio intesa all'accertamento che nulla era dovuto a un calciatore assunto dalla società con contratto di prestazione sportiva professionistica in relazione al periodo decorrente tra la fine del periodo di comporto (scaturito da infortunio lavorativo) e la data di risoluzione del rapporto di lavoro stabilita con decorrenza dal 24 gennaio 2018 da collegio arbitrale adito in precedenza. In accoglimento della domanda riconvenzionale del giocatore il collegio aveva condannato la società al pagamento in favore di questi delle mensilità maturate nel periodo decorrente dal giugno 2017 al 24 gennaio 2018 e quantificate in 146mila euro oltre accessori.

Il ruolo della Cassazione e le conclusioni della vicenda. Secondo la società, la doglianza era intesa a denunciare che, in violazione della normativa di legge e sulla base di un'errata lettura dell'accordo collettivo, la risoluzione di lavoro non era stata pronunciata con effetto dalla data di superamento del periodo di comporto, ma con riferimento a epoca successiva. La Cassazione, non potendo entrare nel merito della vicenda, si è espressa in linea con il collegio arbitrale dando così ragione al calciatore.