Giustizia

Al Tar il rischio di udienze in presenza

Il Dl 105 non ha prorogatola possibilità di partecipare a distanza

di Guglielmo Saporito

Continua l’incertezza per le udienze della giustizia amministrativa, che dovrebbero tornare “in presenza” dal 1° agosto.

Mentre per le liti civili, penali e contabili vi è stato, con il Dl 105/21, un prolungamento delle udienze “da remoto” fino al 31 dicembre 2021 (scadenza del periodo di emergenza), Tar e Consiglio di Stato sono privi di una proroga del regime di discussione a distanza.

Prima che il Dl 105 prorogasse l’emergenza sanitaria al 31 dicembre, la magistratura amministrativa e le sigle sindacali legali avevano stipulato un accordo per disciplinare l’afflusso di utenti nei giorni di udienza, evitando sovraffollamenti.

Dal 1° agosto si sarebbe tornati a frequentare le aule, sopprimendo le “udienze preliminari”, e consentendo un agevole passaggio in decisione anche con discussione orale.

Oggi, prendendo atto dell’aumento di rischio di epidemia, la giustizia amministrativa vede con favore una proroga delle udienze da remoto, come per le altre procedure giudiziali ma manca una norma espressa.

Sia nei tribunali ordinari, fino in Cassazione, nelle liti in Corte dei conti , il decreto legge 105 prevede infatti proroghe delle discussioni a distanza fino a tutto il 2021, mentre manca una proroga per il regime a distanza previsto fin dal Dl 18/20 per la giustizia amministrativa.

Il rischio è serio, perché già il 3 agosto, innanzi il Tar Lazio, si dovrebbero discutere “in presenza” diverse centinaia di cause urgenti (istanze cautelari) e, se non sopravviene una proroga, sarà necessario affidarsi agli scritti o prepararsi ad una rischiosa presenza nelle aule giudiziarie della Capitale.

Una via di uscita potrebbe trovarsi agganciando la magistratura amministrativa alla Corte dei conti (oggetto di proroga espressa), facendo leva sull’articolo 6 e sull’allegato A del Dl 105, norma che prevede un’estensione di norme procedurali. A tutt’oggi peraltro manca sia una norma specifica che un indirizzo del Consiglio di Stato, mentre le associazioni degli avvocati del settore premono per evitare inutili rischi.

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