Penale

Arresto in flagranza per lo stalker che si avvicina alla moglie

Arrivano le prime sentenze sulla parte di riforma Cartabia già in vigore

di Giovanni Negri

C’è una parte della riforma penale già in vigore. E le sentenze iniziano a prenderne atto. La Cassazione così, sentenza n. 36775, ha accolto il ricorso presentato dalla Procura e favorito l’arresto in flagranza per chi trasgredisce a una delle principali prescrizioni antistalking, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

In un caso purtroppo sempre più frequente di rapporti familiari deteriorati, in un primo tempo era stata negata la convalida dell’arresto nei confronti del marito di una donna che si era avvicinato comunque alla moglie malgrado il divieto ricevuto. Arresto impossibile perché malgrado i fatti fossero certi, il limite minimo di pena, 6 mesi, era ben al di sotto dei 5 anni previsti dalla legge.

A cambiare le cose però è intervenuta la riforma Cartabia nella parte della legge delega subito operativa che, oltre che sul tema cruciale dell’improcedibilità, ha anche espressamente introdotto l’obbligatorietà dell’arresto in flagranza per gli stalker che non rispettano le prescrizioni ricevute. E questo anche senza modificare la disciplina base sul minimo di pena richiesta per l’applicazione: il minimo così resta a 6 mesi ma l’arresto da parte della polizia giudiziaria è ora obbligatorio.

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