Lavoro

Attività di lobby: primo ok al testo unificato in Commissione Affari costituzionali

Per Fregolent (Iv), tra i firmatari, però il testo è ancora da migliorare

Primo passo verso una regolamentazione delle attività di lobbying. Nella giornata di ieri infatti la I Commissione Affari costituzionali, in sede referente, ha adottato il testo unificato, proposto dalla relatrice Baldino , che ha lavorato partendo dai testi a firma Silvestri (M5S), Fregolent (Iv) e Madia (Pd) in materia di "Disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi".

"È una legge fortemente attesa dalla società civile e e dalle realtà serie che si interfacciano con i decisori pubblici per rappresentare gli interessi legittimi di categorie produttive e sociali", commenta Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato del Movimento 5 Stelle. "Dobbiamo colmare un vuoto normativo – prosegue - con un'iniezione di trasparenza che farà bene non solo alle istituzioni, ma anche ai professionisti seri".

Per M arco Di Maio e Silvia Fregolent, deputati di Italia Viva: "L'adozione del testo base è un passo avanti verso l'approvazione di una normativa organica ed equilibrata sull'attività di lobbying". "Siamo così convinti - continuano i due deputati - che questo tema vada affrontato ma pensiamo che serva intervenire per migliorare il testo adottato dalla commissione, che pure ha già recepito alcune osservazioni che avevamo formulato. Il nostro lavoro andrà in questa direzione nella fase emendativa che si aprirà nei prossimi mesi".

Ecco in sintesi i punti qualificanti del testo: sarà istituito presso l'Antitrust il Registro per la trasparenza dell'attività di relazione per la rappresentanza di interessi. Al registro dovranno iscriversi i soggetti che intendono svolgere l'attività di relazioni istituzionali. Non potranno iscriversi nel registro, tra gli altri, i parlamentari e membri di governo nei tre anni successivi dal mandato e altri soggetti che abbiano avuto rapporti, definiti nel testo, con decisori pubblici.

La regolamentazione riguarderà i rapporti tra i rappresentanti di interessi e i membri del Parlamento e del Governo, i presidenti, gli assessori e i consiglieri regionali, i presidenti e i consiglieri delle province e delle città metropolitane, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali dei comuni con popolazione pari o superiore a 300.000 abitanti, i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti, gli organi di vertice, i componenti e i consulenti degli uffici di diretta collaborazione dei membri del Governo, dei presidenti delle regioni e delle province e dei sindaci delle città metropolitane e dei comuni con popolazione pari o superiore a 300.000 abitanti nonché dei membri delle rispettive giunte, gli organi di vertice degli enti pubblici statali, i membri delle autorità indipendenti compresa la Banca d'Italia, i titolari degli incarichi di vertice degli enti territoriali e degli enti pubblici nonché i titolari di incarichi di funzione dirigenziale delle amministrazioni pubbliche.

Ciascun rappresentante di interessi inserisce nel Registro e aggiorna l'agenda dei propri incontri con i decisori pubblici. Le informazioni contenute nell'agenda sono inserite, in formato aperto e riutilizzabile, nella parte del Registro aperta alla pubblica consultazione.

Sarà previsto un codice deontologico per i lobbisti adottato dal comitato di sorveglianza istituito presso l'Antitrust; il Comitato di sorveglianza avrà il compito di vigilare e applicare le sanzioni. Sono previste sanzioni anche pecuniarie e fino alla cancellazione dal registro a fronte di particolari violazioni.

Ciascun decisore pubblico che intenda proporre o adottare un atto normativo o regolatorio di carattere generale può indire una procedura di consultazione pubblicandone notizia nella parte del Registro aperta alla pubblica consultazione e inserendo lo schema dell'atto o l'indicazione dell'oggetto di esso nella parte ad accesso riservato del medesimo Registro.

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