Responsabilità

Azienda sanitaria risarcisce il danno se pubblica dati sensibili

Lo afferma il Tribunale di Cosenza nella sentenza n. 835/2021

di Andrea Alberto Moramarco

È illegittima la pubblicazione sull'Albo pretorio online dell'azienda ospedaliera della delibera contenente i dati sensibili riguardanti i nominativi, le relative patologie ed i trattamenti sanitari eseguiti per un concepimento medicalmente assistito fuori regione. La pubblicazione di tali informazioni, in quanto suscettibile di rivelare ad altri soggetti lo stato di salute, la vita sessuale e altri dati sensibili, viola gli obblighi di riservatezza e di privacy, con conseguente diritto al risarcimento del danno per i soggetti interessati. Ad affermarlo è il Tribunale di Cosenza nella sentenza n. 835/2021.

Il caso
Nello specifico, l'atto veniva pubblicato integralmente dall'Asp, senza cioè oscurare le parti relative ai dati sensibili dei richiedenti, riportando integralmente i nominativi, le patologie e i trattamenti sanitari eseguiti, nonché le coordinate bancarie del conto necessarie per l'accredito del rimborso. Tale pubblicazione rendeva di fatto pubblici in modo del tutto illecito importanti dati sensibili e aveva una certa risonanza, al punto da essere riportata anche su un quotidiano locale.
L'Asp si rendeva conto dell'errore e il giorno dopo ripubblicava la delibera con gli opportuni accorgimenti. Ciò però non bastava ad evitare la causa civile intentata dalla coppia, che riteneva sussistente una violazione del diritto al rispetto della vita privata, ex articoli 2 e 8 Cedu e 4 del Codice della Privacy, nonché di aver subito un danno alla vita di coppia, dal punto di vista sessuale e sentimentale, alla vita di relazione, al nome, all'immagine e all'onore.

La decisione
Il Tribunale ritiene fondata la domanda di risarcimento dei danni non patrimoniali e condanna l'Asp a pagare alla coppia la somma unitaria di 10 mila euro. Per il giudice la pubblicazione di tali informazioni, «in quanto suscettibile di rivelare ad altri soggetti, ben oltre le figure necessariamente tenute a esserne edotte, aspetti inerenti lo stato di salute e la vita sessuale» della signora, oltre alle coordinate bancarie, deve ritenersi illegittima perché avvenuta - seppur per un solo giorno - in violazione delle disposizioni di legge e in assenza di un interesse pubblico alla diffusione. Ciò basta a integrare il danno alla privacy per i soggetti interessati, nei confronti dei quali tale illegittima pubblicazione ha provocato «uno stato di profonda sofferenza e di stress che ha inciso sulle relazioni sociali, sui rapporti con amici e parenti e, quindi, sulle abitudini di vita».

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