Professione e Mercato

Bando Digital Transformation: 100 milioni dal 15 dicembre per le PMI

l'Italia si posiziona solo al ventinovesimo posto su trentasei paesi OCSE per l'occupazione nel settore Information Technology, caratterizzandosi per la scarsità di competenze ICT ed una retribuzione offerta troppo bassa per attirarle

di Stefania Esposito*


Dal 15 dicembre saranno disponibili per le aziende italiane 100 milioni di euro per la digitalizzazione grazie al Bando Digital Transformation. Un appuntamento a cui bisogna arrivare preparati.

In un'Europa che va veloce nella corsa alla digitalizzazione, l'Italia si posiziona solo al ventinovesimo posto su trentasei paesi OCSE per l'occupazione nel settore Information Technology, caratterizzandosi per la scarsità di competenze ICT ed una retribuzione offerta troppo bassa per attirarle.

Dato che parla chiaro, quello dell'OCSE, riguardo lo stato di digitalizzazione del nostro Paese e che si riflette duramente soprattutto sul tessuto delle piccole e medie imprese (PMI). Tuttavia, è proprio attraverso l'integrazione delle nuove tecnologie e delle competenze digitali, che le imprese riescono a scalare in maniera più rapida, aumentando la produttività e il fatturato. Di fatto, la Digital Transformation, è spesso la chiave per rendere le PMI più competitive e accorciare il divario con le grandi imprese.

La digitalizzazione è un lungo processo di innovazione che parte dall'interno e coinvolge radicalmente tutto l'ecosistema aziendale, basata soprattutto sulla formazione del personale e sullo sviluppo di nuove competenze. Essa richiede un impiego importante di risorse interne ed investimenti sostanziosi, per questo è fondamentale la presenza di agevolazioni pubbliche per incentivare e supportare quelle imprese che coraggiosamente intraprendono il proprio percorso verso l'innovazione.

In questo contesto è più che benvenuto il Piano Nazionale Impresa 4.0, figlio del Piano Nazionale Industria 4.0, che propone un ventaglio di soluzioni orientate alla promozione della digitalizzazione sostenendo il processo di transizione delle PMI italiane. Tra queste misure spicca il bando Digital Transformation, emanato con il Decreto Rilancio, che prevede il finanziamento del progetto con l'erogazione di fondi a tasso zero al 40% e una quota del 10% a fondo perduto, per un supporto complessivo del 50% del piano. Per questa misura, a cui si potrà accedere a partire dal 15 Dicembre 2020, sono stati stanziati circa 100 milioni di euro.

Potranno accedervi le imprese appartenenti a una determinata sezione o divisione del codice attività come, ad esempio, le imprese manifatturiere e di servizi a quest'ultime, con almeno due bilanci depositati e con fatturato nell'ultimo anno di almeno 100.000 euro. Altra possibilità di accesso è quella di stipula di un contratto di rete tra più imprese guidate da un Innovation Hub o enti similari. In questo caso le imprese non devono rispettare i requisiti minimi richiesti.

Quest'ultima modalità risulta particolarmente interessante, in quanto permetterebbe anche ad imprese di piccolo taglio di poter beneficiare dell'agevolazione – anche in mancanza di requisiti minimi - supportate da una rete più ampia. Queste due modalità di accesso rendono dunque la misura piuttosto inclusiva.

Il bando Digital Transformation nasce con un obiettivo importante: la digitalizzazione delle PMI. Tuttavia, questa misura porta con sé alcune criticità che rischiano di scoraggiare proprio quelle imprese che più necessitano di avviare il proprio processo di innovazione. In primis, non giocano a favore l'elevata burocratizzazione della procedura di richiesta e i tempi di risposta elevati (4 mesi) che mal si conciliano con l'elevata operatività e velocità che caratterizza le piccole e medie imprese in rapida crescita, realtà dove le tempistiche sono fondamentali.

Si aggiunge l'importo del finanziamento che, coprendo solo il 50% del piano, potrebbe risultare limitato rispetto alla spesa complessiva del progetto di digitalizzazione, e i fondi stanziati sufficienti solo per una minima percentuale delle PMI richiedenti. In sostanza, facendo una rapida analisi costo/beneficio, l'imprenditore, specialmente se a capo di una piccola impresa con un progetto dall'ammontare contenuto, potrebbe decidere di indirizzare i propri sforzi verso altre soluzioni di finanziamento più "agili" e veloci.
Così, un bando pensato per stimolare l'innovazione nelle piccole realtà rischia di allontanare proprio il suo target principale.

In tale contesto, dunque, occorre fare un'ulteriore riflessione sugli strumenti di finanza pubblica che, pur costituendo un primo aiuto sostanzioso, in molti casi necessitano di un cofinanziamento da parte dell'impresa. Per questo è importante strutturare un piano di finanziamento che integri le fonti pubbliche con fonti più strutturate quali Equity e Debito, al fine di massimizzare la finanziabilità del progetto attraverso un approccio multi-fonte.

* Stefania Esposito, COO & Founder di Blue Ocean Finance

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