Professione e Mercato

Bonus connettività alle partite Iva, è corsa per il maxicontributo

In Lombardia e Lazio già prenotato il 50% dei fondi riservati ai professionisti per il voucher da 2.500 euro, più disponibilità nel Mezzogiorno

di Adriano Lovera

È ancora disponibile, ma non per tutti i professionisti e le partite Iva, il bonus connettività per migliorare l’accesso alla rete del proprio studio o, perché no, dell’abitazione, se risulta essere anche il luogo di lavoro. L’importante è sottoscrivere un abbonamento per partite Iva. I fondi sono ingenti. Ma il meccanismo di funzionamento e distribuzione delle risorse sta creando un piccolo corto circuito: almeno l’85% del plafond è ancora disponibile, eppure in certe Regioni è ormai difficile puntare al voucher più corposo, quello da 2.500 euro.
È Infratel a gestire l’erogazione del maxi fondo connettività, da quasi 590 milioni di euro, nato inizialmente per imprese fino a un massimo di 250 dipendenti, poi esteso agli autonomi, con decreto Mise del 22 aprile 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 116 del 19 maggio 2022).

Il bonus non serve genericamente per cambiare operatore, ma per effettuare un upgrade rispetto alla tecnologia abitualmente in uso. Di sicuro, la misura ha successo, stando a un rapido giro di pareri raccolti dal Sole 24 Ore presso gli stessi operatori ai quali ci si può rivolgere per le domande. «Abbiamo riscontrato un notevole interesse, sia da parte di chi era già cliente, sia da parte di nuovi abbonati, che in molti casi sono passati da offerte di connettività per privati a un nuovo contratto per professionisti. La disponibilità di una connessione più performante, stabile e sicura è diventata ormai imprescindibile anche per gli autonomi, che sempre più di frequente utilizzano applicazioni in Cloud e strumenti di collaboration, che richiedono una connettività ad alte prestazioni» fanno sapere da Vodafone Business.

I fondi in esaurimento

I voucher sono di tre tipi: A (300 euro), B (500 euro) e C (2.000 euro) cui possono aggiungersi 500 euro per eventuali costi di ricollegamento. «Il valore del voucher varia in base alla velocità disponibile presso l’indirizzo del cliente, cui corrispondono differenti offerte commerciali. Nel nostro caso, se la sede dell’utente e è raggiunta dalla tecnologia FTTH, avrà a disposizione una doppia proposizione: Voucher B e Voucher C. Il cliente è libero di scegliere tra le diverse soluzioni in base alle proprie necessità», spiegano da Tim. È chiaro che il voucher maggiore sia preferibile, soprattutto per aggiungere servizi accessori, alla normale linea dati. «Per questo, nella nostra offerta, oltre alla connettività sono inclusi servizi addizionali come il back up, che garantisce la continuità aziendale anche in caso di guasti, tempi certi di ripristino e un’assistenza dedicata», aggiungono da Vodafone.

Perché è importante fare in fretta? Primo: il denaro a disposizione è tratto dal Fondo Sviluppo e Coesione, che assegna per sua natura un peso maggiore ad alcune Regioni del Sud. Così, su 589 milioni di euro totali, la Sicilia ne ha disponibili 117, la Campania 106, mentre Toscana e Lazio si accontentano di 15 a testa, 20 la Lombardia. Poi, le risorse sono così ripartite: il 25% è destinato a voucher di tipo A, il 50% a quello B e il restante 25% al voucher C. Ecco perché, nel momento in cui scriviamo, in tante regioni gran parte dei voucher da 2.000 euro risulta già impegnata, o perché già attivata (ossia sottoscritta dal cliente) o prenotata (ossia opzionata da un operatore di telefonia, che si impegna a venderlo entro un certo periodo di tempo). Questo avviene in Toscana (50% dei voucher C già sottoscritti), in Lombardia (53,5% già sottoscritti), in Piemonte (il 68%) o nel Lazio (53%) solo per citare alcuni casi. Sono dati pubblici, aggiornati al 4 agosto, reperibili dal cruscotto digitale del Mise ( bandaultralarga.italia.it/scuole-voucher/voucher-imprese/ ). Il contatore gira velocemente e a breve potrebbero arrivare i primi stop dagli operatori.

COME FUNZIONANO
L’apertura ai professionisti
Da aprile professionisti e partite Iva possono accedere, al pari delle imprese, ai voucher per migliorare la connettività dello studio
Tre tipologie
I voucher disponibili sono tre: da 300 euro (tipo A), da 500 (tipo B) e da 2.000 (tipo C) a seconda delle offerte e della velocità di connessione di cui dispone il beneficiario. Si prenotano presso gli operatori delle tlc
La ripartizione dei fondi
Nella suddivisione sul territorio dei 589 milioni più peso è stato assegnato alle Regioni del Mezzogiorno, Ecco perché in alcune aree del Nord i voucher più “generosi” risultano in esaurimento

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