Professione e Mercato

Carbonetti e Associati per il restauro della Latona di Veio

Il 14 ottobre il Museo ha aperto le porte agli ospiti di Carbonetti e Associati per una visita esclusiva agli straordinari tesori che custodisce e in particolare al cantiere di recupero dell'opera classica.

Entra nel vivo il cantiere di restauro della Latona di Veio, sostenuto da Carbonetti e Associati. «La nostra law firm da sempre considera una priorità il ruolo di responsabilità sociale che compete ad ogni Studio legale; noi lo interpretiamo nel senso di un effettivo e concreto sostegno alla solidarietà, alla scienza, alla cultura, alla conservazione dell'ambiente e delle tracce della Storia», spiegano dallo Studio legale.

La Latona di Veio, tra le opere più importanti del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, è una scultura in terracotta policroma risalente al 510-500 a.C. e appartenente al gruppo del santuario di Portonaccio, dov'era collocata sul colmo del tetto del Tempio assieme alla statua dell'Apollo, a quella di Eracle e di Hermes. Adesso vedrà una nuova luce grazie al supporto dello Studio legale fondato dal prof. Francesco Carbonetti, che ha deciso di sostenere economicamente l'intervento conservativo di questa opera così delicata, già restaurata oltre 60 anni fa.

Il 14 ottobre il Museo ha aperto le porte agli ospiti di Carbonetti e Associati per una visita esclusiva agli straordinari tesori che custodisce e in particolare al cantiere di recupero dell'opera classica.

L'operazione, coordinata dalla dott.ssa Miriam Lamonaca del Servizio per la Conservazione del Museo, sarà eseguita dal restauratore Sante Guido, già autore del restauro delle statue di Apollo e di Eracle.

Il pubblico può assistere in diretta a tutte le operazioni di restauro, dal momento che il cantiere è stato realizzato direttamente nella sala 40 del Museo che ospita il gruppo scultoreo di Portonaccio.

In foto il prof. Francesco Carbonetti, founding partner di Carbonetti e Associati, la dr.ssa Miriam Lamonaca, direttore dei lavori e responsabile del cantiere di restauro e il prof. Valentino Nizzo, direttore del Museo Nazionale Etrusco

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