Penale

Carceri: Bonafede, 826 detenuti e 1042 operatori positivi al Covid

Negli istituti minorili su 299 presenze (capienza 536 posti), 3 sono i positivi al Covid 19, "uno dei quali già al momento del suo ingresso"

"Alla data del 24 novembre 2020, su 53.720 presenti negli istituti di pena del Paese, sono stati registrati n. 826 casi di positività al Covid-19, di cui, n. 804 gestiti dall'Area sanitaria interna (dei quali 772 senza sintomi) e n. 22 ricoverati presso luoghi esterni di cura". "1042 risultano invece casi di positività registrati fra gli operatori penitenziari (970 relativamente al personale del corpo di polizia penitenziaria e 72 fra il personale amministrativo e dirigenziale del Dap): di questi, 1013 si trovano in quarantena presso il proprio domicilio, 19 presso le caserme annesse agli istituti di pena e 10 risultano ricoverati in strutture ospedaliere".
Sono i dati forniti oggi alla Camera dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in risposta alla interrogazione presentata dall'onorevole Maurizo Lupi.

"Presso gli istituti minorili – ha proseguito il Ministro -, su 299 presenze (a fronte di una capienza di 536 posti), 3 sono i positivi al Covid 19, uno dei quali era tale già al momento del suo ingresso".

In questi mesi, ha poi affermato Bonafede, il Ministero ha continuato a predisporre misure organizzative "volte a limitare al massimo il rischio salute di tutte le persone che lavorano e vivono negli istituti di detenzione". Sono stati stabiliti criteri di "ammissione" al carcere, con le attività di triage all'ingresso sui detenuti nuovi giunti o provenienti da altri istituti (145 le tensostrutture installate a tal fine) e il relativo periodo di isolamento preventivo fino all'esito del tampone; prevista la suddivisione in tre tipologie (isolamento precauzionale, isolamento per contatti stretti con soggetti positivi, isolamento per i positivi); e la misurazione della temperatura a chiunque entri in istituto, oltre alla fornitura di D.P.I. (mascherine, gel), tutto sempre a stretto contatto con le Autorità sanitarie locali.

L'interrogazione verteva però anche sulla possibilità di proseguire l'istruzione in carcere. "Sono ben consapevole – ha affermato Bonafede - della sua rilevanza costituzionale". "Ad oggi – ha proseguito -, in generale l'attività scolastica nel circuito minorile prosegue in presenza, salvo eventuali sospensioni temporanee ed eccezionali, come peraltro avviene per la totalità degli studenti nel Paese, su disposizione dell'Autorità sanitaria o per specifiche ordinanze nazionali, regionali o locali".

Negli istituti per maggiorenni, dove si sono avvertite criticità, "si stanno portando avanti tutte le procedure per implementare le dotazioni tecnologiche che permettano la didattica a distanza nel momento in cui la stessa dovesse essere prevista come necessaria". "Ritengo – ha concluso - sia fondamentale non fermare il processo didattico, a patto che sia possibile garantirne lo svolgimento in assoluta sicurezza".

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