Civile

Certificato edilizio errato, il Comune paga per l'errore del funzionario

immagine non disponibile

di Andrea Alberto Moramarco

Il rilascio, da parte dell'ufficio tecnico comunale, di un certificato attestante una situazione urbanistica non rispondente al Piano regolatore generale, è un fatto illecito imputabile a colpa del funzionario incaricato, e quindi riconducibile all'ente locale. L'errata attestazione determina una violazione dell'affidamento ingenerato nel privato nella correttezza dell'atto amministrativo e comporta il risarcimento del danno in favore del privato. Questo è quanto affermato dal Tribunale di Frosinone nella sentenza 803/2018.

La vicenda - La controversia prende le mosse da un errore commesso da un funzionario del Comune di Frosinone il quale, su richiesta dei futuri acquirenti di un terreno, rilasciava il certificato di destinazione urbanistica dell'area confondendo la zona F (servizi collettivi) con la zona CE (agricola). In seguito, i richiedenti acquistavano tale terreno al fine di costruirvi un'abitazione compatibile con la presunta destinazione urbanistica. Tuttavia, al momento della richiesta dell'autorizzazione sismica, un diverso funzionario del Comune riteneva improcedibile l'istanza di concessione edilizia, in quanto l'area interessata incideva su una zona dedicata all'ampliamento dell'eliporto adiacente.
Gli acquirenti citavano così in giudizio l'ente locale chiedendo il risarcimento dei danni da essi subiti proprio a causa dell'errato certificato, comprensivi delle spese inutilmente sostenute correlate alla non edificabilità dell'area. Dal canto suo, il Comune si difendeva sostenendo che l'errore del suo funzionario non poteva essere considerato causalmente determinante, in quanto gli stessi acquirenti avrebbero dovuto tenere un comportamento più diligente nell'acquisto dei terreni.

La decisione - Il Tribunale accoglie la domanda degli acquirenti riconoscendo il fatto illecito del Comune, ovvero il rilascio di un certificato attestante erroneamente la vocazione edificatoria dei terreni, circostanza che ha determinato gli acquirenti a comprare il terreno e a dare luogo a tutti gli adempimenti necessari per edificare su di esso. Tale atto è senz'altro imputabile a colpa del funzionario, e quindi alla stessa Amministrazione, con conseguente «violazione dell'affidamento ingenerato nel privato dell'atto amministrativo». Circa la quantificazione del danno poi, precisa il giudice, questo va calcolato, anche equitativamente, avuto riguardo ai costi affrontati dagli acquirenti per l'edificazione, quali spese per notaio e architetto, eziologicamente riconducibili all'errata trasposizione nei certificati di una «connotazione non rispondente alla realtà».

Tribunale di Frosinone - Sezione civile -Sentenza 5 settembre 2018 n. 803

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©