Professione e Mercato

Cnf, dopo le dimissioni la parola passa al ministero

Via Arenula dovrà indire le elezioni per rimpiazzare i consiglieri dimissionari

di Patrizia Maciocchi

Si chiude con le dimissioni dei consiglieri del Consiglio nazionale forense sospesi e del Presidente Andrea Mascherin, la vicenda relativa all’incompatibilità a svolgere un terzo mandato.

Un paletto che vale anche per l’organo istituzionale dell'avvocatura. Il passo indietro di sei diretti interessati, arriva dopo la sentenza con la quale la Corte d’Appello, il 22 luglio scorso, aveva confermato l’ineleggibilità di Mascherin e di 7 consiglieri.

Venerdì scorso, rinunciando all’ultima parola della Corte di cassazione, si è dimesso il presidente Andrea Mascherin, imitato dal vice presidente Giuseppe Picchioni, Carlo Orlando e Stefano Savi poi, ieri, sono arrivate le lettere di “rinuncia” alla carica dei consiglieri Andrea Pasqualin e Antonio Baffa, per ora dunque mancano all’appello due consiglieri.

Una decisione presa nell’interesse dell’istituzione, che avrebbe scontato un ulteriore periodo di incertezza, ma considerata anche opportuna da alcuni dei consiglieri non interessati dall’incompatibilità.

In prima battuta, in realtà, i componenti indicati dal Tribunale, con il provvedimento cautelare del 13 marzo 2020, come non in linea con il limite dei due mandati consecutivi erano 9, ma uno di questi, Salvatore Sica, ha rinunciato già nel giugno 2020.

Diverso invece il motivo che ha indotto alle dimissioni, nel marzo 2021, il consigliere Baldassarre. Un lettera giustificata - in una dichiarazione resa ad una radio privata della categoria durante l’ultimo congresso forense - con l’esigenza di attirare l’attenzione sull’assenza di un dibattito interno relativo alle posizioni del presidente Mascherin e degli altri 8 consiglieri. Il Cnf che, a pieno organico, dovrebbe contare su 34 componenti ne ha attualmente solo 25.

Ora la palla passa al ministero della Giustizia che dovrà indire nuove elezioni nei distretti di Corte d’Appello interessati, per sostituire chi ha lasciato.

I tempi però potrebbero non essere brevissimi, se si considera che il consigliere Baldassarre non è ancora stato rimpiazzato.

La base elettorale, in questo caso, non sarà composta dai singoli avvocati ma dai consigli degli Ordini del distretto.

Il Cnf ha comunque il numero legale per operare sia sul fronte dei consigli disciplina, dove è necessario un quorum costitutivo con almeno 9 consiglieri, sia su quello amministrativo dove la presenza richiesta è la metà più uno del totale.

In agenda c’è anche l’elezione del vice presidente, il dimissionario Picchioni, e del presidente, dopo l’addio di Mascherin. Per quanto riguarda il vertice l’elezione spetta al plenum del Consiglio.

E, opportunità politica suggerirebbe di attendere la sostituzione dei consiglieri decaduti.

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