Professione e Mercato

Cnf: processo da remoto solo se condiviso, preservare il contraddittorio in presenza

Va assicurata la garanzia costituzionale ad un processo equo nel necessario rispetto delle prescrizioni in materia di salute

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di Francesco Machina Grifeo

Udienze da remoto solo se condivise e compatibili con la fase processuale. Il Consiglio nazionale forense, in occasione della Giornata europea della giustizia civile del 25 ottobre, detta le linee guida per fronteggiare l'emergenza Covid in ambito giurisdizionale.

"Il senso di responsabilità di tutti gli operatori del settore, in particolare di avvocati e magistrati – si legge in una nota -, dovrà orientarne i comportamenti e l'operato in modo da assicurare, in maniera sempre più piena, la garanzia costituzionale ad un processo equo nel necessario rispetto delle prescrizioni in materia di contenimento del contagio".

In questo senso, il Cnf "auspica che i giudizi continuino a svolgersi secondo le modalità più appropriate all'oggetto e alla fase processuale e, dunque, si prediliga la celebrazione dell'udienza in presenza in tutte le ipotesi in cui il confronto immediato e contestuale sia necessario per la delicatezza degli interessi in gioco o per le attività da svolgere". "Al contempo – prosegue il comunicato del Consiglio - giudici e avvocati non rinuncino a utilizzare le forme alternative della celebrazione da remoto o in forma scritta le quali, se concordate o comunque rimesse a valutazioni condivise e se disposte nel rispetto dei presupposti oggettivi e soggettivi prescritti per legge, appaiono sicuramente idonee allo scopo di evitare situazioni di rischio per la salute e, più in generale, ad alleggerire i tempi di processi spesso troppo lunghi e farraginosi".

Secondo i legali, le disposizioni normative in materia di lavoro agile devono sempre garantire che l'accesso agli uffici giudiziari avvenga "nella misura più ampia e costante possibile, e che le disposizioni organizzative rimesse ai singoli capi degli uffici giudiziari assicurino una disciplina il più possibile uniforme sul territorio nazionale". Non si giustificherebbero infatti "regimi differenziati soprattutto se lesivi dei principi indefettibili del giusto processo".

Indispensabile, poi, prosegue il Cnf, lo sviluppo della "digitalizzazione el'informatizzazione dei processi di competenza delle procure, degli uffici del giudice di pace e di tutti gli uffici di cancelleria". Inoltre, vanno adottati interventi normativi per agevolare "l'accesso alle procedure di giustizia complementare (negoziazione assistita, mediazione, conciliazione), quali, ad esempio, il beneficio del patrocinio a spese dello Stato e la previsione di incentivi fiscali più ampi di quelli finora previsti".

Infine, il Consiglio nazionale forense si impegna "a dare un contributo affinché il Recovery Plan possa costituire l'occasione per una riforma strutturale del sistema della giustizia civile che ponga finalmente al centro la persona e il suo bisogno di tutela".

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