Professione e Mercato

Coa Roma su Equo compenso: bene ma si può migliorare

Nesta: «Il compenso se deve essere equo, deve esserlo sempre, anche se un'impresa ha 10 dipendenti»

L'Ordine degli Avvocati di Roma saluta con favore l'approvazione all'unanimità in Senato del disegno di legge sull'equo compenso per le prestazioni professionali. Un testo che attende ora la terza lettura alla Camera e che, sottolinea il COA Roma in una nota, "può ancora essere migliorato"

«Fa piacere che le istanze dei professionisti siano state accolte - spiega il Presidente dell'Ordine Forense della Capitale, Paolo Nesta - un risultato che come Consiglio dell'Ordine sentiamo anche nostro, nella misura in cui il COA Roma in tutti questi anni si è battuto ovunque per difendere il principio dell'equo compenso, anche fuori dal territorio di competenza, ricorrendo al Tar, vincendo i ricorsi contro le pubbliche amministrazioni e talvolta addirittura ottenendo ragione dalla PA in autotutela senza bisogno di arrivare davanti a un giudice».

Un risultato dunque importante, ma che è ancora suscettibile di miglioramenti. «Il testo ora passa alla Camera in terza lettura - precisa Nesta - e prevede il riconoscimento di un equo compenso ai professionisti che si trovano in situazioni di squilibrio contrattuale con la PA e i grandi committenti, banche, assicurazioni e imprese con più di 50 dipendenti o fatturato superiore ai 10 milioni di euro. Un limite piuttosto alto que-sto, che come COA chiediamo di ridurre ulteriormente. Il compenso se deve essere equo, deve esserlo sempre, anche se un'impresa ha 10 dipendenti».

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