Penale

Commissione Giustizia: limiti all’uso dei trojan

Accordo nella maggioranza: su foto, agende e dati statici serve il decreto di perquisizione

di Giovanni Negri.

Un richiamo esplicito. Che rende ancora più evidente come la pesca a strascico di informazioni attraverso trojan è soggetta a vincoli di legge. Questo il contenuto del compromesso raggiunto all’interno della maggioranza su un tema tradizionalmente divisivo come le intercettazioni. Nel parere approvato dalla commissione Giustizia della Camera sul decreto del ministero della Giustizia che, fissando prestazione per prestazione un minimo e un massimo, disciplina la remunerazione delle imprese che svolgono le operazioni, a titolo di rilievi sono contenute alcune cautele che hanno richiesto una faticosa messa a punto. La prima: si mette nero su bianco, sia pure intervenendo a valle, in sede regolamentare, su quello che dovrebbe essere già chiaro a monte, in sede di norma primaria, e cioè che l’acquisizione dei dati “statici” (rubriche, password, foto, gallerie) contenuti nei telefoni è possibile solo con provvedimento del Gip. La seconda: si sollecita la massima riservatezza nelle operazioni di trasferimento dei dati all’archivio delle Procure.

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