Professione e Mercato

Commissione Giustizia nel Sud. La Lumia (Movimento Forense): la difesa della legalità, il giusto processo, la riduzione dei tempi e la sicurezza degli edifici giudiziari non hanno collocazione geografica: devono essere la base di un ordinamento unico

Servono investimenti organici e mirati, inutile tornare all'idea del «Mezzogiorno»

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Il Movimento Forense apprende con stupore la notizia della recente costituzione di una "Commissione interministeriale per la Giustizia nel Sud" a opera del Ministero della Giustizia e del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale.

«Dobbiamo purtroppo rilevare che, ancora una volta, si decide di valutare e porre in essere interventi determinanti, senza il benché minimo coinvolgimento dell'Avvocatura, che ogni giorno è in prima fila nelle aule dei tribunali a difesa dei diritti dei cittadini e, per questo, ben conosce, sopportandole obtorto collo, le innumerevoli difficoltà, che vive l'amministrazione della Giustizia - commenta Antonino La Lumia , presidente del Movimento Nazionale Forense -. Non è concepibile, né più accettabile che qualsivoglia riforma venga ideata, impacchettata e messa in pratica senza ricevere il contributo essenziale di tutte le componenti del sistema della giurisdizione: i tantissimi problemi strutturali devono essere individuati, vagliati e risolti con il supporto di chi ne ha precisa consapevolezza perché li affronta quotidianamente. Vale pe r il civile, vale per il penale, vale per il tributario, vale per l'amministrativo, vale per il lavoro, vale per la famiglia: vale per ogni singolo settore della Giustizia, perché è lì che gli avvocati operano. Sempre».

«Ogni riforma - aggiunge La Lumia - per avere speranza di successo, deve partire da una visione strategica di insieme, non certo parziale, meno che mai "esterna": oggi, questa riforma, non soltanto non ha prospettiva, ma rischia di non mettere a fuoco le emergenze. Territorializzare scientemente l'opportunità degli interventi, da un lato, significa mortificare una parte d'Italia, sottintendendone l'arretratezza, e, dall'altro lato, porta a far credere che l'organicità dell'ordinamento non sia un valore. È esattamente il contrario di quello che serve. Serve rafforzare le piante organiche della magistratura, serve aumentare le dotazioni dei tribunali, serve digitalizzare effettivamente, serve formare tutte le risorse delle cancellerie, serve ricostruire l'edilizia giudiziaria, serve mettere mano alla situazione carceraria, serve rimettere "al centro" i diritti. Diciamolo chiaro: servono i soldi per la Giustizia. Le Commissioni? Quelle no, non servono».

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