Professione e Mercato

Congresso forense - Greco (Cnf): riforma Cartabia da abrogare al termine del Pnrr

Lo ha detto il presidente del Consiglio Nazionale Forense, in apertura del 36° Congresso in corso a Torino

di Francesco Machina Grifeo

“Penso che da questo Congresso possa partire, da parte dell’Avvocatura italiana, la richiesta alla politica, a tutta la politica, maggioranza ed opposizione, oggi qui pienamente rappresentata, di abolire - trascorso il termine finale per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR di giugno 2026 – tutte quelle norme della riforma Cartabia, la peggiore che il nostro sistema giudiziario, civile e penale abbia subìto, che ha snaturato il rito civile, trasformandolo in un processo senza il processo, prevedendo un contraddittorio senza contraddittori, un dibattimento senza alcuno che dibatte, con un sistema che consente un abuso della trattazione scritta”. Così Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense, intervenendo in apertura del 36° Congresso Nazionale Forense a Torino da oggi al 18 ottobre.

“Nel processo penale – ha proseguito - sono state introdotte norme che possono essere definite solo spaventose, come quella che prevede che per interporre appello al difensore deve essere rinnovata la procura, dimenticando o forse nella consapevolezza che i meno abbienti, ai quali in udienza viene nominato il difensore d’ufficio, mai si recheranno a conferire il mandato di fiducia al difensore per proporre appello. Nei confronti di costoro ci sarà solo un grado di giudizio. Aboliamo la Cartabia, questo deve essere il nostro impegno”.

Intelligenza artificiale - Con riguardo all’enorme impatto dell’intelligenza artificiale anche sul settore della Giustizia, Greco ha ricordato che il CNF ha appena pubblicato sul sito proprio sito e su quello del MEPA, il portale del commercio elettronico della Pa, una consultazione per l’acquisizione di un servizio di intelligenza artificiale dedicato all’avvocatura, che prevede un “servizio di ricerca giurisprudenziale e normativa; un servizio di redazione documenti legali; un servizio di analisi documentale con funzionalità complete di elaborazione contenuti multimediali; garanzie sulla protezione dei dati con il divieto assoluto di training sui dati degli utenti; localizzazione del trattamento dati; segregazione dei dati; conformità normativa”.

Ddl delega legge professionale – Per quanto concerne il Ddl di riforma della professione, Greco ha ricordato che l’Avvocatura “si sta attrezzando al cambiamento”. “Abbiamo cominciato – ha proseguito - lavorando alla riforma del nostro ordinamento professionale. Il testo da noi elaborato è stato recepito e fatto proprio dal Governo, e quindi trasformato in un disegno di legge delega che oggi è all’esame del Parlamento, cui seguirà, non appena approvata la delega al Governo, la redazione dei decreti legislativi attuativi, che ripercorreranno il testo del nostro disegno di riforma”. “Mai in passato – ha aggiunto - era accaduto che il Governo italiano facesse proprio un testo scritto dall’avvocatura. Abbiamo pensato al testo della nuova legge guardando al futuro: abbiamo riaffermato, nei primi articoli riguardanti le disposizioni generali, i principi fondamentali della nostra professione, che è una professione di libertà e tutela dei diritti”.

Greco ha poi passato in rassegna i principali punti della legge fra cui figura anche un giro di vite sull’uso del titolo di avvocato: “Spetta solo e soltanto – così recita la norma - a coloro che siano o siano stati iscritti ad un albo circondariale, nonché agli avvocati dello Stato ed è vietato a chi sia stato radiato o abbia perduto i requisiti necessari per l’iscrizione nell’albo o per il suo mantenimento”. Insomma sintetizza: “Se ho fatto una scelta di vita, e sono andato a fare altro, non potrò più farmi chiamare Avvocato, a pena di abuso del titolo”.

Giro di vite anche sui legali in Tv: “Abbiamo rinforzato il principio del segreto professionale, affermando che si tratta di un istituto che attiene all’ordine pubblico e che è generale ed assoluto ed illimitato nel tempo, nonché inviolabile e indisponibile sia per l’assistito che l’avvocato, che non potrà neanche farsi esonerare dal suo obbligo”. “Speriamo – ha auspicato - che così finisca lo scempio di avvocati che in televisione parlano dei processi che hanno in corso, dando una immagine pessima del ruolo del difensore.

Il legame con la Costituzione italiana – All’inizio del proprio intervento il Presidente Greco aveva riaffermato il “profondo legame degli avvocati con la democrazia, in nome della quale è stata costruita la nostra Repubblica, fin dall’Assemblea costituente che scrisse la nostra Costituzione, ancor oggi indicata come una tra le più belle del mondo. Di quell’Assemblea facevano parte 213 avvocati, quasi la metà del numero complessivo dei padri costituenti. A loro, nostri padri costituenti, e nostri antenati come avvocati, vorrei rivolgere un caloroso applauso”.

Pace e guerre dimenticate - “Parlando di libertà – ha proseguito - non possiamo che esprimere grande gioia per la fine della guerra in Palestina, per la fine del massacro cui abbiamo assistito con dolore, per la liberazione degli ostaggi, per il lutto provocato dall’attacco del 7 ottobre 2023 e, speriamo, per il disarmo di Hamas”. “Auspichiamo – ha aggiunto - che presto la pace possa essere raggiunta anche in Ucraina ed in tutti gli altri conflitti armati nel mondo. Si parla di 56 conflitti in atto, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, con vittime militari e civili che ogni giorno cadono sui campi di battaglia e nelle città”. È lungo l’elenco fatto dal Presidente Greco: Yemen, Siria, Etiopia, Somalia, Sudan, Myanmar, Afghanistan, Haiti, Repubblica Democratica del Congo, Burkina Faso, Mali, Niger e Sudan del Sud.

Rilancio deve partire da noi - Per Greco, tuttavia, il riscatto della professione non potrà che partire dagli avvocati stessi: “Sappiamo bene che non potrà essere la legge a contribuire al rilancio della nostra professione, ma dipenderà da noi”. “Dobbiamo riconquistare, noi stessi, l’orgoglio della nostra professione, dobbiamo avere la consapevolezza che noi ci occupiamo dei diritti dei cittadini, su cui si fonda lo Stato di diritto. Dobbiamo amare la nostra professione”.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©