Congresso Forense - Nordio: piena sintonia sul superamento della riforma Cartabia
Entro l’anno l’aggiornamento dei parametri forensi, lavoro già in fase avanzata
“So che avete speso parole dure nei confronti della collega Cartabia, verso la quale provo amicizia e stima per essere intervenuta in momenti difficili come quelli della pandemia e dell’attuazione del piano del PNRR. Ma come spesso accade in Italia il provvisorio tende a diventare definitivo, e questo è un male. Le vostre ragioni sono sacrosante sia nel processo civile sia in quello penale. Esaurita la fase del referendum, contiamo di metterci le mani entro i due anni che ci aspettano da qui alla fine della legislatura”. Lo ha detto, nella mattina di oggi, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo in videocollegamento da Roma alla seconda giornata di lavori del XXXVI Congresso Nazionale Forense di Torino, in un dialogo con il presidente del CNF Francesco Greco.
“Per quanto riguarda l’abbreviazione dei termini – ha aggiunto -, è una riforma fallita”. Mentre sull’aggiornamento del testo dei parametri forensi, Nordio ha ribadito di essere d’accordo e di contare di farlo entro la fine dell’anno. Quindi sull’apertura dell’ufficio legislativo alla presenza degli avvocati, il Ministro riconosce il problema retributivo e propone agli avvocati di contribuire a cercare soluzioni. “L’impegno c’è, siamo tutti interessati ad avere una presenza degli avvocati nell’ufficio legislativo sempre più forte. Non dimentichiamo che la giurisdizione è un tavolo a tre gambe, e l’Avvocatura è una di queste”.
Infine, sul differimento dell’entrata in vigore della norma che prevede l’affidamento ai giudici di pace delle controversie fino a un importo superiore rispetto a quanto oggi previsto, ai timori espressi da Greco sugli organici ridotti e sull’insufficienza di strutture logistiche e tecnologiche, Nordio è consapevole che “c’è una scopertura del 70 per cento e vi è una concorrenza di competenza con il CSM, al quale abbiamo richiesto un incontro urgente, forse il prossimo 21 ottobre. È certo che l’organico debba essere implementato. È questione di budget e di target, o ritorniamo a competenze più limitate o, aumentiamo le competenze, aumenteremo gli organici e le retribuzioni”.
Sul tema dell’oralità nel procedimento è tornato anche Ciro Maschio, presidente della Commissione Giustizia della Camera. “La riforma Cartabia va cancellata – ha detto -, sono stato contrario sin dall’inizio. Siamo un Paese e un Governo serio, abbiamo il dovere di mantenere gli impegni presi dall’Italia con l’Europa per il raggiungimento entro il 2026 degli obiettivi del PNRR, ma poi bisognerà riportare il processo civile e penale alla normalità. Restituire al diritto di difesa la dignità che gli è stata tolta”.
Maschio ha poi detto che “non si deve commettere l’errore di politicizzare il referendum sulla riforma della giustizia” e che il vero “nucleo rivoluzionario della riforma è l’Alta Corte Disciplinare e il sorteggio secco nella composizione del CSM”.
Per quanto riguarda il Ddl di riforma della professione forense ha annunciato che “a giorni verrà assegnato alla Commissione Giustizia. Daremo la massima priorità per arrivare a una rapida approvazione e a una condivisione totale per avere poi il tempo di intervenire sugli schemi di decreto legislativo che dovranno attuare nei dettagli questa riforma”.