Giustizia

Consiglio nazionale forense: elezioni suppletive ad ottobre

Il Ministero ha indetto il nuovo round elettorale nei Coa distretti di Corte di appello dei consiglieri dimissionari

di Francesco Machina Grifeo

Elezioni suppletive per il Consiglio nazionale forense dopo le dimissioni a fine luglio di 8 Consiglieri, tra cui il presidente Andrea Mascherin, per il superamento del vincolo del doppio mandato, vicenda al centro di una lunga querelle giudiziaria (a cui si aggiunge l'avvocato Baldassarre, Brescia, che aveva già lasciato a marzo 2021).

La Direzione generale Affari interni del Ministero della Giustizia, Ufficio ordini professionali e Albi, oggi ha infatti indetto una nuova tornata elettorale nei Consigli dell'ordine di provenienza da tenersi nel periodo che va dal 1° al 15 ottobre prossimi.

Si tratta dei distretti Consigli dell'ordine dei distretti di Corte di appello di Brescia, Messina, Catanzaro, Catania, Trieste, Perugia, Venezia, Bologna e Genova. Le votazioni, si legge nella missiva firmata dal Dg Giovanni Mimmo e indirizzata ai Presidenti dei Coa, si dovranno svolgere nel rispetto della disposizioni sulla parità di genere.

All'esito delle votazioni poi i presidenti degli ordini trasmetteranno, a mezzo posta certificata, copia del verbale delle operazioni elettorali "in modo che la Commissione possa procedere allo svolgimento dei compiti ad essa assegnati".

È da settembre del 2020 che il Cnf opera a ranghi ridotti, a seguito della sospensione dei consiglieri ineleggibili da parte del tribunale di Roma. Ma il punto di svolta si è avuto soltanto con la decisione della Corte di Appello di Roma del 22 luglio scorso che ha confermato l'ineleggibilità di Mascherin e di altri 7 componenti del Consiglio (Andrea Pasqualin, Antonio Baffa, Giuseppe Picchioni, Maurizio Magnano di San Lio, Stefano Savi, Giovanni Arena e Carlo Orlando), riconoscendo che il divieto di triplo mandato consecutivo si applicava anche al massimo consesso dell'avvocatura.

Una decisione attesa dall'Avvocatura quella presa oggi dal Ministero perché permetterà finalmente di ripristinare la composizione del Consiglio per l'anno e mezzo circa che lo separa dalla scadenza naturale.

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