Professione e Mercato

Contratti Pnrr, opzione per versare alle Casse entro il 2 dicembre

La scadenza è fissata per i professionisti assunti a tempo determinato dalla pubblica amministrazione: in pochi hanno finora contattato gli enti previdenziali e scelto di confermare l’iscrizione

di Valentina Maglione

Mancano pochi giorni alla scadenza fissata per i professionisti assunti a tempo determinato dalla pubblica amministrazione con i contratti per l’attuazione del Pnrr, chiamati a comunicare agli enti previdenziali di categoria la volontà di mantenere l’iscrizione o di sospenderla e “traslocare” in toto, per la durata del contratto, all’Inps. Per chi ha già un contratto in corso, infatti, il termine per esercitare l’opzione scade venerdì prossimo, 2 dicembre. Ma finora, in base ai dati forniti dalle Casse più “popolose”, sono pochi i professionisti che hanno contattato gli enti previdenziali e scelto di confermare l’iscrizione.

I numeri

Al 23 novembre scorso, erano appena sei gli iscritti a Cassa forense che hanno comunicato all’ente di voler mantenere l’iscrizione. Nessuna comunicazione invece per Inarcassa (solo «pochissime», fanno sapere, richieste di informazioni), né per Cassa dottori commercialisti. In controtendenza Epap, che riunisce più categorie professionali. Gli iscritti che hanno comunicato di aver ricevuto un incarico nella Pa sono stati 61, di cui 29 agronomi e forestali, 29 geologi, due chimici e fisici e un attuario. Delle 61 comunicazioni, 54 contenevano l’opzione per mantenere l’iscrizione, mentre sette chiedevano di sospenderla.

Numeri che paiono comunque lontani da quelli delle assunzioni per l’attuazione del Pnrr (anche se molti professionisti sono stati reclutati con incarichi di collaborazione, non con contratti di assunzione). Secondo Valter Militi, presidente di Cassa forense, «agli avvocati non conviene mantenere l’iscrizione all’ente di categoria accanto a quella all’Inps, perché dovrebbero versare più contributi. E chi sceglie la sospensione non ha pregiudizio: a fine contratto può chiedere il ricongiungimento del periodo maturato all’Inps senza oneri. In questa situazione, solo pochi iscritti resteranno in Cassa forense, ad esempio chi deve chiudere delle fatture».

Il meccanismo

È stato il decreto del ministro del Lavoro del 2 settembre 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 novembre scorso) a dettagliare le norme stabilite dal decreto legge Pnrr 80/2021 che, per agevolare il reclutamento di professionisti tra le fila della Pa, ha deciso che l’assunzione a tempo determinato non comporta la cancellazione da albi e ordini e che gli autonomi possono mantenere l’iscrizione alle Casse di categoria. Nei fatti, in base al Dm Lavoro, i professionisti sono iscritti alla gestione previdenziale Inps (ex Inpdap). Entro 30 giorni dall’ingresso nella Pa, devono comunicare via Pec all’ente previdenziale di categoria di aver accettato l’incarico e precisare se vogliono mantenere o meno l’iscrizione alla Cassa. Questa comunicazione, per chi è già assunto al 2 novembre scorso, data di entrata in vigore del Dm Lavoro, va fatta entro 30 giorni, che scadono, appunto, venerdì 2 dicembre.

L’ufficio per il processo

Seguono altre regole gli avvocati assunti a tempo determinato per entrare nell’ufficio per il processo. Per loro il decreto legge 80/2021 prevede l’incompatibilità con l’esercizio della professione e la sospensione dall’Albo. Una sospensione che però non impedisce agli avvocati di mantenere l’iscrizione a Cassa forense, come ha chiarito l’ente con delibera del 10 novembre scorso. Finora sono stati 49 gli avvocati assunti come addetti all’ufficio per il processo a contattare Cassa forense e 4 hanno scelto di mantenere l’iscrizione all’ente.

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