Civile

Copyright e tecnologia, a Milano accordo Cam Wipo per la risoluzione sprint delle liti

La Camera arbitrale e l'Agenzia Onu insieme per le procedure di mediazione quando una delle parti della lite è straniera

Sullo sfondo c'è la contesa europea per la città che si aggiudicherà il Tribunale Unificato dei Brevetti, dopo che Londra è uscita dai giochi per la Brexit. Milano, candidata dal Governo italiano a sede ospitante e già leader nazionale nel deposito dei brevetti - 1 su 3 viene registrato nel capoluogo lombardo –, si attrezza per diventare ancora più competitiva grazie ad un accordo tra la Camera Arbitrale (Cam) e il Centro di Arbitrato e Mediazione WIPO (World Intellectual Property Organization Arbitration and Mediation Center), agenzia dell'ONU, che promette di chiudere le controversie financo "in 24 ore".

L'accordo che mette insieme Cam e Wipo riguarda le procedure di mediazione (sulla base del regolamento WIPO) sui temi di proprietà intellettuale e tecnologia, dove una delle parti della lite è straniera. Realizzata anche una clausola standard che imprese e professionisti possono usare nei contratti e anche una lista di mediatori con esperienza specifica.

Le aree maggiormente interessate dalle controversie in materia di proprietà intellettuale e tecnologia, informa una nota congiunta, sono le licenze di marchi e brevetti, il diritto d'autore e la gestione collettiva del diritto d'autore, contratti di franchising e distribuzione, contratti relativi a software e IT, contratti di produzione e distribuzione di format TV.

A differenza della causa in Tribunale, la mediazione, spiegano Cam e Wipo, consente alle parti di mantenere il controllo sul procedimento, sull'esito, sui tempi e sui costi, che sono individuabili in anticipo. E garantisce il mantenimento della relazione commerciale che verrebbe compromessa da un giudizio, da dove escono vincitori e perdenti. Oltre alla assoluta riservatezza.

I numeri in Italia - Su un totale nazionale di 56.420 domande di brevetto depositate nel 2019, Milano con 19.945 domande e un peso pari al 35,3% rispetto al dato nazionale si attesta la prima provincia italiana per numero di brevetti depositati. Seguono Roma con 14.371 domande (è il 25,4% del totale nazionale) e Torino con 10.283 domande (18,2%). Tra le regioni il primato spetta alla Lombardia, che per numero di domande di brevetto depositate rappresenta il 37,8% del totale nazionale, con 21.477 domande. (Fonte: UIBM-Mise 2019).

"Gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, nell'ambito della tutela della proprietà intellettuale, - ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano - sono ad oggi ancora poco conosciuti e quindi poco diffusi, ma quando vengono utilizzati dagli avvocati e dalle parti i risultati sono positivi. Per questo insieme a WIPO abbiamo deciso di sottoscrivere un impegno per incentivare l'uso della mediazione".

"Tramite questa partnership, speriamo di contribuire a promuovere l‘uso della mediazione nel contesto di controversie cross-border nelle aree di PI e tecnologia". Ha dichiarato Ignacio de Castro, Direttore, Divisione delle controversie relative alla proprietà intellettuale e relazioni esterne, Centro di Arbitrato e Mediazione di WIPO.

I numeri di Milano - In Camera Arbitrale il tempo minimo per giungere ad un accordo con la mediazione è di 24 ore (come è accaduto in un caso di diritto di privativa per lo sfruttamento di un'immagine), il tempo massimo è di 1 anno (lite su coesistenza di marchi). Oltre 460 mila euro è il valore medio delle controversie in mediazione in materia di proprietà intellettuale. In 5 anni il valore totale delle controversie è di 23.121.000 di euro. Le mediazioni riguardano prevalentemente contratti di licenza per estensione della licenza oppure pagamento delle royalties (nel 28,8% dei casi), tutela dei marchi, loro violazione, coesistenza, confondibilità (nel 19,2%), diritto d'autore (violazione, diritto di sfruttamento di prodotti fotografici o editoriali, prodotti artistici) nel 13,7% e per il restante, contratti di trasferimento tecnologico, di ricerca e sviluppo dei brevetti.

...e quelli WIPO - In 5 anni (2015-2020) il Centro di Arbitrato e Mediazione di WIPO ha gestito 272 casi di mediazione, arbitrato e expert determination in materia di proprietà intellettuale e tecnologia; in mediazione, le parti giungono ad un accordo nel 70% dei casi. Le controversie in materia di proprietà intellettuale e tecnologia che approdano al WIPO coinvolgono parti di diversa nazionalità: il 52% è europeo, il 29% dell'America del nord, il 14% proviene dall'Asia, il 3% America latina, 1% Africa, 1% Oceania. I casi riguardano brevetti per il 25% dei casi, marchi per il 20% dei casi, temi legati all'ICT per il 22%, questioni commerciali per il 20% dei casi e copyright per il 13%. Il valore delle controversie varia da 15,000 dollari statunitensi (USD) a un miliardo di dollari statunitensi.

Come funziona la mediazione secondo l'accordo
Alla mediazione WIPO-Camera Arbitrale di Milano si applica il regolamento di mediazione WIPO, https://www.wipo.int/amc/en/mediation/rules/che contiene una serie di disposizioni appropriate alle esigenze delle controversie in materia di proprietà intellettuale e tecnologia, ad esempio in tema di riservatezza dei procedimenti. Inoltre, Il Centro di Arbitrato e Mediazione di WIPO e la Camera Arbitrale di Milano hanno individuato una serie di mediatori specializzati nella risoluzione di controversie che possono essere selezionati dalle parti.
Il Centro di Arbitrato e Mediazione di WIPO e Camera Arbitrale di Milano propongono un modello di clausola (https://www.wipo.int/amc/en/center/specific sectors/adrcollaborations/italy/clauses/index.html) di mediazione a cui le parti possono fare riferimento nei loro contratti, e un modello di accordo specifico che può essere utilizzato nel caso di controversie già insorte, comprese le controversie in sede giudiziale.

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