Penale

Covid-19, il Governo approva il "pacchetto giustizia" - Le proposte unitarie di Ucpi e Procure

Il Cdm ha approvato il Dl Ristori che prevede un'ampia remotizzazione del processo

di Francesco Machina Grifeo

Il Governo ha approvato un pacchetto di misure per fronteggiare l'emergenza Covid nei diversi settori civile, penale , amministrativo, tributario e contabile. Ampio il ricorso alle procedure da remoto. Particolarmente problematico il settore della giurisdizione penale, dove, per via dei rilevanti interessi in ballo, la "dematerializzazione" del processo è stata sempre avversata dai penalisti, che invece vedono con favore l'uso delle telematica per tutta una serie di atti collaterali o prodromici al "dibattimento". L'Ucpi ha sottoscritto insieme alle più importanti Procure italiane un documento comune rivolto al Governo ed al Parlamento per fronteggiare la pandemia.

Il "pacchetto penale" del Governo - Lo schema dell'Esecutivo, per ora è disponibile solo il testo in ingresso nel Consiglio dei ministri, prevede sostanzialmente

la remotizzazione di una serie di attività secondo quanto già disegnato dall'articolo 83 del decreto "Cura Italia", subordinando l'attività a distanza per l'istruttoria dibattimentale e la discussione al consenso delle parti processuali. Si prevede poi la possibilità di compiere atti di indagine da remoto, sempre che il difensore non si opponga; inoltre, tanto la persona sottoposta a indagini quanto la persona offesa potranno essere sentiti anche mediante collegamento a distanza dallo studio del difensore. Le udienze si terranno a porte chiuse, mentre il detenuto vi parteciperà in videoconferenza, a prescindere dal consenso; saranno inoltre possibili le deliberazioni delle camere di consiglio con i componenti del collegio collegati da remoto. Prevista anche una prima apertura per il deposito degli atti da parte del difensore via pec. Infine, sono stati prospettati interventi anche in materia di esecuzione penale che renderebbero ancor più stringenti le ostatività alle misure alternative alla detenzione.

La posizione dell'Upci - L'Unione ha ribadito la propria contrarietà ad ogni ipotesi di

remotizzazione di attività di raccolta della prova e di discussione in ogni fase processuale che preceda una decisione del Giudice. Per i penalisti queste attività non possono che essere svolte in presenza. A regime, poi, deve essere prevista la possibilità per il difensore di procedere al deposito di atti via pec e l'accesso al sistema informatico di consultazione dei fascicoli, qualora realizzato. Mentre resta ferma "l'assoluta opposizione" a qualsiasi provvedimento che miri a limitare l'accesso alle misure alternative alla detenzione nella fase dell'esecuzione ed anzi si sottolinea la necessità di interventi che agevolino la possibilità del ricorso alla detenzione domiciliare e all'affidamento in prova, quale risposta al sovraffollamento e come misura per contenere e limitare il rischio di contagio all'interno degli istituti penitenziari.

Il documento comune Ucpi e Procure - In questo quadro si innesta la proposta comune elaborata da Ucpi insieme alle più importanti Procure italiane (Milano, Roma, Napoli, Salerno, Firenze, Catanzaro, Palermo, Perugia, Reggio Calabria) che imprime slancio alla smaterializzazione facilitando l'interlocuzione fra avvocati ed uffici giudiziari, "non solo grazie alla copertura normativa del deposito atti a mezzo PEC, ma anche con l'accesso al TIAP per la consultazione degli atti (fase cautelare e post 415 bis); dall'altro consente lo svolgimento di alcune delle attività di indagine a distanza, sempre fatto salvo il consenso dell'indagato per gli atti che direttamente lo coinvolgono". Il documento inoltre individua ulteriori attività che, fuori dalla fase dibattimentale, potrebbero svolgersi da remoto con il consenso dell'indagato e del suo difensore, così consentendo la riduzione della presenza fisica nelle aule e negli uffici giudiziari, al contempo salvaguardando l'esercizio concreto del diritto di difesa (come: udienza di convalida di arresto e fermo; udienze dinanzi al Tribunale di Sorveglianza e al Magistrato di Sorveglianza mediante collegamento da remoto per i detenuti; in presenza di consenso delle parti, le udienze di opposizione alla richiesta di archiviazione, le udienze di patteggiamento in fase di indagini, le udienze di messa alla prova in fase di indagini, le udienze per la trattazione degli incidenti di esecuzione).

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©