Curatore fallimentare, legittimazione attiva per l'azione risarcitoria da concessione abusiva di credito
Fallimento - Concessione abusiva di credito - Curatore fallimentare - Azione risarcitoria verso la banca - Legittimazione attiva
Il curatore fallimentare è legittimato ad agire contro la banca per la concessione abusiva del credito, in caso di illecita nuova finanza o di mantenimento dei contratti in corso, che abbia cagionato una diminuzione del patrimonio del soggetto fallito, per il danno diretto all'impresa conseguito al finanziamento e per il pregiudizio all'intero ceto creditorio a causa della perdita della garanzia patrimoniale ex art. 2740 c.c..
• Corte di Cassazione, civ., sez. I, ordinanza del 30 giugno 2021, n. 18610
Fallimento - Abusiva concessione di credito ad imprenditore in stato di insolvenza - Azione da illecito aquiliano nei confronti del finanziatore per il risarcimento del danno causato ai creditori - Legittimazione attiva del curatore fallimentare - Esclusione - Fondamento - Amministratore di società fallita - Abusivo ricorso al credito in concorso con la banca finanziatrice - Azione risarcitoria verso la banca - Legittimazione del curatore - Sussistenza.
In un fallimento con concessione abusiva del credito da parte della banca all'impresa già in stato di insolvenza, il curatore è legittimato a chiedere alla banca i danni subìti dalla massa per tale condotta. L'istituto di credito, infatti, risponde in solido per i risarcimenti se, malgrado la mala gestio degli amministratori e la perdita di capitale, abbia concesso cospicui finanziamenti danneggiando la società. Ad affermarlo in termini chiari e netti è la Cassazione per la quale l'abusiva concessione del credito «integra un danno per la società in sé, oltre che per i creditori anteriori, e determina – siccome consequenziale al concorso di entrambi i comportamenti – l'insorgere dell'obbligazione risarcitoria in via solidale, giacché gli elementi costitutivi della fattispecie di responsabilità sono correlabili alla mala gestio degli amministratori di cui le banche si siano rese compartecipi per il tramite dell'erogazione di quei medesimi finanziamenti, nonostante una condizione economica tale da non giustificarli».
• Corte di Cassazione, civ., sez. I, sentenza 20 aprile 2017 n. 9983
Curatore - Legittimazione - Abusiva concessione di credito a imprenditore in stato di insolvenza - Azione da illecito aquiliano nei confronti del finanziatore (banca) per il risarcimento del danno causato ai creditori - Legittimazione attiva del curatore fallimentare - Esclusione
Il curatore fallimentare non è legittimato a proporre, nei confronti del finanziatore responsabile (nella specie, una banca), l'azione da illecito aquiliano per il risarcimento dei danni causati ai creditori dall'abusiva concessione di credito diretta a mantenere artificiosamente in vita un'impresa decotta, suscitando così nel mercato la falsa impressione che si tratti di impresa economicamente valida. Nel sistema della legge fallimentare, difatti, la legittimazione del curatore ad agire in rappresentanza dei creditori è limitata alle azioni di massa - finalizzate, cioè, alla ricostituzione del patrimonio del debitore nella sua funzione di garanzia generica e aventi carattere indistinto quanto ai possibili beneficiari del loro esito positivo - al cui novero non appartiene l'azione risarcitoria in questione, la quale, analogamente a quella prevista dall'articolo 2395 del Cc, costituisce strumento di reintegrazione del patrimonio del singolo creditore, giacché, per un verso, il danno derivante dall'attività di sovvenzione abusiva deve essere valutato caso per caso nella sua esistenza ed entità (essendo ipotizzabile che creditori aventi il diritto di partecipare al riparto non abbiano ricevuto pregiudizio dalla continuazione dell'impresa), e, per altro verso, la posizione dei singoli creditori, quanto ai presupposti per la configurabilità del pregiudizio, è diversa a seconda che siano antecedenti o successivi all'attività medesima.
• Corte di Cassazione, sez. I, civ., sentenza 1 giugno 2010 n. 13413
Contestazioni al verbale di accertamento limitate a circostanze di fatto non attestate nel verbale
a cura della Redazione Diritto
Responsabilità 231 e rilevanza del rapporto qualificato tra reo ed ente
a cura della Redazione Diritto
La sentenza dichiarativa della filiazione naturale produce gli effetti del riconoscimento
a cura della Redazione Diritto
Il dipendente pubblico può essere adibito a mansioni inferiori marginali e occasionali
a cura della Redazione Diritto