Immobili

Da evadere tutte le istanze per il superbonus

di Roberta Zanino

Gli interventi oggetto di superbonus possono riguardare sia le parti comuni sia private dell’edificio e prima di procedere si accerta la situazione edilizia degli immobili.

Cosa accade se due distinti soggetti presentano istanza di accesso alla stessa documentazione, supportata da analoga motivazione? All’interrogativo ha risposto la sezione seconda bis del Tar Lazio con la sentenza 13336/2022.

A rivolgersi all’amministrazione comunale era stato il proprietario di un alloggio per ottenere copia della documentazione relativa a un’istanza di condono edilizio dell’immobile. La richiesta nasceva a seguito di assemblea condominiale durante la quale era stato deliberato di richiedere dei preventivi per il 110 per cento.

Il Comune non si pronunciava nei termini e l’istante ricorreva al Tar Lazio. In sede di giudizio il Comune consegnava la documentazione, tuttavia il ricorrente insisteva per la liquidazione delle spese di lite e il Tar esaminava il merito del ricorso. Il Comune giustificava il proprio operato sostenendo che analoga documentazione era già stata consegnata alla società delegata dall’amministratore del condominio sempre per l’effettuazione delle pratiche necessarie per la procedura del superbonus. Pertanto il ricorrente difettava di un interesse specifico. Il Tar Lazio, accogliendo il ricorso, osservava invece che ciascun soggetto è titolare di un interesse autonomo. Nel caso di specie, inoltre, la stessa circostanza (la regolarità edilizia dell’edificio) si atteggiava diversamente per il condominio e per il condomino. Infatti per l’eventuale abuso delle parti private avrebbe risposto il singolo proprietario, per quello dell’edificio l’intero condominio.

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