Ddl Nordio, Mattarella autorizza la presentazione alle Camere
Critici i magistrati, si erano invece espressi favorevolmente gli avvocati. Il testo era stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 15 giugno e approderà ora in Senato
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge recante 'Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare'. Il testo era stato approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Carlo Nordio, lo scorso 15 giugno e approderà ora in Senato. Il Governo aveva chiesto alle Camere una "sollecita calendarizzazione".
L'intervento prevede tra l'altro l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio (articolo 323 c.p.) e una maggior tipizzazione del delitto di traffico di influenze (articolo 346 bis c.p.); cancella l'appello del Pm contro le sentenze di assoluzione e impone una stretta alla stampa sulla pubblicazione delle intercettazioni, previste anche maggiori garanzie per gli indagati in materia di custodia cautelare, con l'introduzione del principio del contraddittorio preventivo. Novità anche per i concorsi in magistratura: ridotti i tempi delle procedure, per consentire una più rapida entrata in servizio dei nuovi magistrati.
Si era espressa criticamente l'Anm soprattutto sulla eliminazione dell'abuso ufficio. Il presidente Giuseppe Santalucia aveva così commentato: "Il ministro Nordio sembra dimenticare che la riforma del 2020 punisce la violazione dolosa della legge, non di altre norme, quando la legge non consente alcuna valutazione discrezionale: cioè dice al pubblico ufficiale 'deve fare questo o devi omettere di fare quest'altro'. Come si può pensare - dice intervistato - che un comportamento di questo tipo in palese violazione di legge, fatta per avvantaggiare se stesso o i propri amici o danneggiare altri, possa sfuggire alla norma penale, io sinceramente non capisco".
Positivo invece il giudizio degli avvocati. Per il Consiglio nazionale forense, l'Organismo congressuale forense e l'Associazone giovani avvocati "Il pacchetto di norme rappresenta un importante passo avanti sul terreno delle garanzie, ma di strada da fare ce n'è ancora. Soprattutto occorre rimuovere i limiti alla possibilità di accedere alle impugnazioni determinati dalla necessità di rilascio di ulteriore procura e dichiarazione di elezione di domicilio dopo il provvedimento contro il quale si intende proporre ricorso".
Secondo i penalisti ad una prima lettura del disegno di legge si possono "apprezzare alcuni primi passi importanti di riforma in tema di impugnazioni del pm, di misure cautelari e di reati contro la Pubblica Amministrazione". "Del tutto deludente, invece – proseguivano -, l'intervento in tema di intercettazioni, ed il mancato intervento, sul quale il ministro Nordio si era pubblicamente impegnato con noi, in tema di condizioni di ammissibilità delle impugnazioni del difensore". Così in una nota la Giunta delle Camere Penali.