Penale

È polemica tra i magistrati sull’appello penalisti-procure per i giudizi da remoto

Contestati dai colleghi i dieci capi procuratori: «così si va alla separazione delle carriere»

di Giovanni Negri

Non sarà l’alba di quel partito delle Procure di volta in volta temuto o auspicato. E tuttavia il documento sottoscritto da 10 capi procuratori e dall’Unione delle camere penali con le richieste per la giustizia penale nella nuova fase di emergenza sanitaria che si apre agita la magistratura. Perchè l’iniziativa dei capi procuratori, da quello di Milano Francesco Greco a quello di Roma Michele Prestipino, da quello di Napoli Giovanni Melillo a quello di Perugia Raffaele Cantone, appare nelle mailing list dei gruppi associati come una mossa arbitraria e pericolosa. Arbitraria perchè presa non a titolo individuale, ma collettivo, della stessa Procura, senza alcun dibattito interno, e pericolosa perchè estranea al semplice contributo tecnico e più vicina alla presa di posizione nel dibattito politico.

La protesta

Così c’è chi lamenta che in questo modo si confonde il livello istituzionale, le Procure, con quello associativo, e c’è chi alla fine di questo percorso già vede un pm eletto o un pm di nomina politica nel segno di quella separazione delle carriere che la maggioranza della magistratura ha sempre osteggiato.

L’attacco di Area

Ufficiale, ed è un inedito, la presa di posizione di Area, la corrente tra l’altro più votata alle recenti elezioni per l’Anm, che contesta, sottolineando «forti perplessità», la «pedissequa» ricezione nel decreto legge n. 137, approvato la scorsa settimana, dei contenuti della nota congiunta penalisti-procuratori. Perchè anche nel merito quella nota non convince: si avventura infatti, oltre che nella fase delle indagini, « senza alcun coinvolgimento della magistratura giudicante, nell'indicazione delle modalità ritenute apoditticamente più opportune per la gestione della ben più complessa fase del giudizio».

Al punto 4, in particolare, pur ipotizzando l'accesso ad una trattazione cartolare o da remoto di alcune udienze, ne limita drasticamente la portata, richiedendo, nella sostanza, che, nonostante l'indubbio aumento dei contagi negli ambienti giudiziari, i processi vengano comunque trattati, nella quasi totalità, con la modalità ordinaria.

I rischi possibili

Netta la conclusione della nota di Area, il cartello “di sinistra” della magistratura associata, per cui è «grave, e forse non adeguatamente ponderata nel suo significato e nelle sue conseguenze, la scelta di alcuni procuratori di intrattenere autonome interlocuzioni esterne sui temi dell'organizzazione di altri uffici giudiziari, sostituendosi nella rappresentanza della magistratura al Consiglio superiore e all'Associazione nazionale magistrati.Una simile scelta appare oltremodo criticabile sia perché in linea con l'inaccettabile idea della separazione delle carriere, sia perché è stata immediatamente colta dalla politica, che ha un evidente interesse a confrontarsi con una decina di capi uffici, piuttosto che non con l'intera magistratura».

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