Emergenza riforma civile, le proposte dell'Organismo congressuale forense
L'Ocf ha messo a punto una nota dettagliata in cui non solo vengono riportati gli articoli riformati e le principali questioni che pongono ma viene anche offerta una soluzione
Con l'anticipazione della entrata in vigore della riforma del processo civile, l'avvocatura fa pressioni su Via Arenula affinchè intervenga sui punti considerati più critici. In questo quadro l'Organismo Congressuale Forense ha messo a punto una nota dettagliata (consegnata al Capo di Gabinetto del Ministro, Alberto Rizzo) in cui non solo vengono riportati gli articoli del codice riformati e le principali questioni che pongono ma viene anche offerta una soluzione, attraverso delle proposte di modifica.
"L'anticipazione - scrive l'Ocf - disposta dall'art. 1, comma 380 della legge di bilancio per il 2023 e la contestuale approvazione dell'art. 8 del c.d. decreto milleproroghe (D.l. 29 dicembre 2022, n. 198) entrato in vigore il 30 dicembre 2022 dedicato ai termini in materia di giustizia, con il quale numerose disposizioni già oggetto del decreto milleproroghe 2021 (in gran parte previsioni adottate nel periodo pandemico) sono state ulteriormente prorogate per il 2023, hanno acuito le problematiche e criticità già segnalate, creandone ulteriori".
Con riguardo per esempio alle nuove competenza per valore del Giudice di Pace la cui soglia elevata per le cause relative a beni mobili fino a € 10.000 euro e per le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e di natanti fino a € 25.000, l'Organismo congressuale afferma che la nuova soglia che entrerebbe in vigore il primo marzo 2023 "non può entrare in vigore se non dopo il completamento e l'adeguamento della pianta organica di giudici e cancellieri degli uffici del Giudice di Pace e dopo la piena attuazione del PCT presso gli uffici del Giudice di Pace". L'ufficio infatti sconta il grave ritardo nell'attuazione del PCT e la cronica carenza di organici (per il personale amministrativo stimata al 45%). Non solo, vanno ampliate quanto prima le risorse organiche e di personale del Giudice di Pace e ripensato, a breve termine, il loro ruolo e funzione, ma anche le modalità di selezione, in considerazione dell'aumento delle competenze".
Ma l'elenco (45 pagine in forma di schema) che ripercorre la traccia del Dlgs 149/2022 ed in particolare dei diversi commi dell'articolo 3 è lungo: oltre alla competenza del Gdp; viene elencata la necessità di introdurre: ulteriori ipotesi di responsabilità processuale; un generale principio di chiarezza e sinteticità degli atti; di stabilizzare le previsioni dell'udienza mediante collegamenti audiovisivi e delle udienze cartolari; di inserire l'obbligo di eseguire la notificazione esclusivamente a mezzo Pec. Ma anche di riformare interamente il processo di cognizione di primo grado, dalla fase introduttiva alla fase decisoria, introducendo anche il cd "procedimento semplificato di cognizione" e in parte il giudizio di appello. Di riformare, per l'ennesima volta il giudizio di cassazione, riducendo sempre più la possibilità di adire la S.C. e la partecipazione all'udienza pubblica, introducendo una nuova ipotesi di revocazione e il rinvio pregiudiziale da parte dei giudici di merito,
Segue l' elenco delle problematiche relative al deposito telematico. Nell'incontro con i rappresentati del Ministero e del DGSIAN è stata infatti avanzata anche la richiesta di realizzare al più presto un'unica piattaforma per i depositi telematici uguale per tutte le procedure giudiziali, che preveda una upload fornita gratuitamente dal Ministero, che consenta il caricamento diretto degli atti e dei documenti, con attività differenti a seconda del tipo di processo (civile, penale, amministrativo e tributario) ma con identico e semplificato lay-out dei comandi, che consenta agli Avvocati di effettuare tali attività in modo agevole e ricevendo immediatamente il riscontro da parte della Cancelleria con attestazione del rispetto dei termini processuali.
Una richiesta, conclude la nota, già contenuta del resto in numerose mozioni del recente Congresso Forense di Lecce (mozioni nn. 1, 7, 22, 35, 70 e 157), approvate con il 93 % dei voti dei delegati. È stata infine richiesta la limitazione delle ipotesi di sospensione e interruzione del sistema per manutenzione ed aggiornamento, intervenute con eccessiva continuità, per tempi sempre più lunghi e senza preavviso.