Professione e Mercato

Equo compenso, Aiga: preoccupazione per istruttoria Antitrust

Per l’Associazione dei giovani avvocati l’avvocato “non è un’impresa ma il garante della tutela di diritti”. Foglieni: “Inserire avvocato in Costituzione”

L’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) esprime “preoccupazione” per l’istruttoria avviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti del Consiglio Nazionale Forense (CNF), in relazione all’introduzione dell’articolo 25-bis nel Codice Deontologico Forense.

AIGA ritiene che l’interpretazione posta a fondamento dell’istruttoria (norma in contrasto con l’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, in quanto potenzialmente lesiva della concorrenza tra professionisti) poggi su un presupposto giuridico erroneo: l’avvocato non è un operatore economico come gli altri, ma un presidio costituzionale di giustizia.

Carlo Foglieni, presidente AIGA, afferma: “Assimilare l’attività forense a quella imprenditoriale ed equiparare il Consiglio Nazionale Forense ad un’associazione privata di categoria significa non solo ignorare la natura pubblicistica della professione, ma rischia di compromettere un equilibrio ordinamentale che affonda le sue radici nei valori dello Stato di diritto”.

Sulla potenziale restrittività della concorrenza, Foglieni evidenzia: “L’articolo 25-bis non limita la libertà di determinazione del compenso né la libera concorrenza tra professionisti, bensì dà semplicemente attuazione a quanto previsto dalla Legge sull’Equo compenso che, nel rispetto dell’articolo 36 della Costituzione, mira a riconoscere anche al professionista il diritto di percepire un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità della prestazione svolta nei confronti dei soli “contraenti forti”, ossia banche, assicurazioni, imprese di grandi dimensioni e Pubblica Amministrazione. Nessun abuso della posizione dominante si può quindi ravvisare nella norma in questione”.

“Quanto affermato dall’AGCM evidenzia, ancor di più, la necessità di prevedere la figura dell’avvocato in Costituzione - conclude Foglieni -, confidando che una volta ricevuti gli opportuni chiarimenti l’AGCM archivi la pratica”.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©