Professione e Mercato

Esame avvocati: Cartabia pensa a decreto - Scritto cancellato

Ipotesi di 2 prove orali per la prossima sessione di aprile

di Giovanni Negri

Si va verso un decreto legge e verso la soppressione, per la prima volta, della prova scritta per diventare avvocato. È questa l’ipotesi su cui si sta lavorando al ministero della Giustizia e che rappresenterebbe il primo provvedimento presentato in Consiglio dei ministri dalla nuova ministra Marta Cartabia. Del resto il tempo stringe, visto che , da ultimo calendario, le prove scritte, già oggetto di rinvio, sono oggi previste dal 13 al 15 aprile e un ulteriore slittamento condurrebbe troppo a ridosso della sessione autunnale. Per svolgerle si sono iscritti 26.000 candidati con punte di 4.000 a Napoli e di 3.000 a Roma e Milano. Numeri imponenti e di gestione pressoché impossibile con le regole attuali che prevedono non più di 30 presenze.

La richiesta al Cts

Un’emergenza che Cartabia ha già detto avere particolarmente presente e che al momento è stata oggetto di una richiesta di parere da parte della ministra al Cts. Parere che arriverà nei prossimi giorni e che verosimilmente sarà negativo (come peraltro già avvenuto a dicembre) e, per certi versi coincidente con le forti perplessità espresse dalle Corti d’appello, anch’essere sollecitate a esprimersi da Cartabia.

L’esito andrà poi confrontato con il testo in arrivo del prossimo Dpcm, ma le aspettative in via Arenula sono orientate alla necessità di un intervento d’urgenza e a prepararlo è già al lavoro il neoconsigliere giuridico per le libere professioni Gian Luigi Gatta, docente di Diritto penale alla Statale di Milano.

Doppio orale

Nel merito la proposta vedrebbe la prova scritta sostituita da un esame selettivo orale , indirizzato alla verifica dei medesimi requisiti di preparazione da parte dei candidati e quindi formulazione di un quesito, individuazione di un problema, redazione di un atto corroborando il tutto con la capacità di orientamento nella disciplina processuale e nei riferimenti giurisprudenziali. Per la procedura, nel testo in gestazione si dovrebbe chiarire la possibilità di svolgimento in via telematica.

Decreto necessario

Quanto alla forma, il ricorso a un decreto legge è assolutamente indispensabile visto che si tratta di intervenire a modificare la Legge professionale, sia pure con una portata che il ministero della Giustizia non intende rendere definitiva ed estendere oltre le prove in calendario per la prossima primavera.

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