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Esame d’Avvocato 2023, il “Praticante medievale” raccoglie ansie e aspirazioni

Da una idea nata sui social nel 2020, il primo romanzo di formazione della categoria che racconta i salti mortali dei futuri legali italiani sullo sfondo di una crisi della “vocazioni”

di Francesco Machina Grifeo

Alla fine è diventato avvocato ma la sua identità è rimasta segreta. La pratica forense e il temutissimo “esame di Stato” lo hanno però segnato a tal punto da voler raccogliere la sua esperienza prima sui social – con una grande successo di follower - ed ora in un libro: “Il Praticante Medievale: come sono sopravvissuto alla pratica forense” (edizioni Le Lucerne, 240 pagg., 18 euro).

Un “romanzo di formazione” che diventa un ausilio prezioso e divertente per gli attuali e futuri praticanti nella lotta alle ansie quotidiane ma anche per tener saldi sogni e ambizioni nonostante l’appartenenza ad una categoria bistrattata. Un viaggio che parte dalla laurea e accompagna i candidati fino al “Golgota” dell’esame: tra colloqui disastrosi, adempimenti burocratici, pratiche folli, orari massacranti e soddisfazioni sempre magre.

Tornando alla realtà, si avvicina la data del prossimo esame di abilitazione. Si terrà infatti il prossimo 12 dicembre e seguirà una modalità “sperimentale”: una prova scritta e un orale con un caso pratico e 4 materie. Ma anche questo modello sembra destinato ad essere superato aggiungendo un ulteriore elemento di incertezza per i futuri professionisti.

Sullo sfondo intanto aleggiano cupi i numeri della crisi. Calano gli iscritti alla pratica forense (-1,87%) ma calano soprattutto gli abilitati -12,02% (dati Cnf). La facoltà di Giurisprudenza ha forse perso un po’ del suo fascino e le iscrizioni sono crollate di un terzo: sono meno di 10mila i laureati dello scorso anno. Incidono certamente i redditi bassi, per gli under 35 sono inferiori ai 15 mila euro annui (rapporto Aiga). Mentre le giovani donne sono le più penalizzate, con un guadagno del 25% in meno dei colleghi. Accade così che anche a fronte di una pratica spesso svolta gratis, il 34% degli aspiranti legali ha dichiarato di aver considerato l’idea di lasciare la professione.

Ma Il Praticante Medioevale incurante del contesto si butta a capofitto nella giungla dei “giovani di studio” dove incontrerà colleghi dall’alito pestilenziale, dominus avarissimi e giudici che perdono i fascicoli. Le cose non andranno meglio quando dopo aver mollato tutto approderà in un grande studio internazionale di Milano. Lì, travolto dai ritmi frenetici, si troverà in una notte a salvare un illustre imprenditore dalla capogruppo tedesca, trovare un notaio alle Isole Marshall ed infine a caricarsi sulle spalle un’anfora romana per il partner di studio. Senza dimenticare che di giorno ci sono le udienze, i colloqui di accertamento pratica ecc..

Una storia “unica e imperfetta” il cui protagonista ha come faro la volontà di continuare a voler perseguire le proprie ambizioni. E non è poco.