Esami e Concorsi

Esame d'avvocato, gravidanza a rischio: seduta suppletiva anche dopo la fine della Sessione

Lo ha deciso il Tar Emilia Romagna. Aiga: serve una norma che estenda il legittimo impedimento

di Francesco Machina Grifeo

Se la candidata porta avanti una gravidanza a rischio, l'esame di abilitazione alla professione di avvocato va rinviato ad una data "compatibile con il suo stato di salute". E non importa che la Commissione stia per terminare la Sessione, l'esame andrà comunque posticipato. Lo ha chiarito il Tar Emilia Romagna con un decreto cautelare del 6 dicembre scorso (Presidente Andrea Migliozzi) accogliendo il ricorso di una candidata ammessa a sostenere il secondo orale.

Il 25 ottobre scorso, la Commissione Esami Avvocato – sessione 2020 presso la Corte di Appello di Bologna,aveva differito la prova al 6 dicembre, a fronte dell'istanza di rinvio presentata dalla ricorrente e motivata in ragione del proprio stato di gravidanza a rischio. Il termine però non si era rivelato congruo e la candidata aveva proposto istanza di differimento. Con una comunicazione trasmessa via e-mail il 3 dicembre, tuttavia, la ricorrente veniva informata del fatto che il Presidente della Commissione aveva rigettato la richiesta: "in quanto la commissione terminerà le sedute d'esame alla data del 15 Dicembre p.v.".

Impugnato il provvedimento, il Tar ha affermato che "alla luce della documentazione sanitaria prodotta", la candidata "risulta in stato di gravidanza a rischio, con minacce di aborto, come da certificazione medica del 1 dicembre 2021, con la prescrizione di assoluto riposo per un periodo che va ben oltre il 15 dicembre 2021 (indicato dalla Commissione d'esame come data di ultimazione dei lavori) con conseguente impossibilità per la predetta candidata di recarsi presso la Corte di Appello di Bologna per sostenere la prova d'esame".

E pertanto, considerata l'"assoluta preminenza delle ragioni di tutela della salute della donna in stato di gravidanza e del nascituro", ha affermato che è "ravvisabile in capo alla ricorrente, nelle more della celebrazione della camera di consiglio una situazione di danno di estrema gravità ed urgenza tale da giustificare la sospensione interinale dell'atto qui impugnato". Ed ha accolto la domanda di misure cautelari monocratiche e sospeso interinalmente l'efficacia dell'atto "con l'ordine all'Amministrazione intimata di disporre una seduta di esami suppletiva…, in una data compatibile con il suo stato di salute". Ha poi fissato la trattazione collegiale la camera di consiglio del 12 gennaio 2022

Sulla vicenda si è espressa ieri anche l'Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) manifestando "profonda preoccupazione". "Al fine di veder riconosciuto il diritto ad ottenere il rinvio dell'esame per legittimo impedimento – prosegue l'Associazione -, la collega è stata costretta a presentare ricorso al Tar, che ha accolto la domanda sottolineando la "assoluta preminenza delle ragioni di tutela della salute della donna in stato di gravidanza e del nascituro", ordinando di disporre una seduta di esami suppletiva "in una data compatibile con lo stato di salute della ricorrente". I giovani avvocati hanno posto l'accento sul fatto che mentre esiste il "legittimo impedimento" per le avvocate in gravidanza a partecipare alle udienze, "un'analoga norma non è stata ancora introdotta per le praticanti avvocato in gravidanza che si trovino ad affrontare l'esame di abilitazione".

"È necessario che venga introdotta la previsione, all'interno del bando che indice l'esame di avvocato, di una particolare ipotesi di legittimo impedimento per gravidanza a rischio, che preveda la possibilità di svolgere le prove di esame entro un termine a partire dalla fine dell'impedimento, attraverso la predisposizione di una seduta di esami suppletiva – afferma l'Avv. Francesco Paolo Perchinunno, Presidente Nazionale AIGA, – è inaccettabile che la concessione e la durata di un rinvio per gravidanza a rischio vengano lasciate alla mera discrezionalità delle commissioni esaminatrici. Diventare madri è un diritto che non deve costituire un ostacolo all'accesso alla professione".

"In passato, AIGA si è fortemente battuta affinché venisse riconosciuto il legittimo impedimento delle avvocate in gravidanza a presenziare alle udienze – conclude l'Avv. Roberta Giliberti, Coordinatrice del Dipartimento Nazionale AIGA Pari Opportunità – Questo biennio ci vedrà nuovamente coinvolti affinché anche alle praticanti avvocato in gravidanza possano essere riconosciute pari opportunità di successo nello svolgimento dell'esame avvocato".