Professione e Mercato

Esonero contributivo sulla base del reddito della professione

Le risposte del ministero del Lavoro ai dubbi delle Casse di previdenza

di Federica Micardi

L’esonero parziale dei contributi previdenziali per i professionisti iscritti alle Casse di previdenza passa dalle parole ai fatti. Con la pubblicazione del decreto attuativo il 28 luglio e con i chiarimenti forniti ieri dall'ufficio legislativo del ministero del Lavoro all’Adepp, l’associazione che rappresenta e Casse di previdenza dei professionisti, sono stati definiti con chiarezza i requisiti per accedere al beneficio.

Potranno chiedere l’esonero contributivo, previsto dalla legge di Bilancio 2021 (legge 178/20) coloro che hanno un reddito non superiore a 50mila euro e subito una contrazione del fatturato o dei corrispettivi 2020 di almeno il 33% rispetto al 2019. Il reddito da prendere a riferimento è quello professionale, come stabilito nel decreto all’articolo 1, comma 2, lettera b e andrà calcolato - anche per i forfettari - secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi o i compensi percepiti e i costi inerenti all’attività.

I contributi interessati sono quelli soggettivi, ed eventualmente le eccedenze, da versare nel corso del 2021 anche in forma rateizzata, sia relativi alla contribuzione minima che alla contribuzione a saldo, parametrata ai redditi prodotti nel 2020 e dichiarati nel 2021; in caso di versamento di contributi non dovuti perché ammessi all’esonero, sarà possibile chiedere il rimborso.

Tra i beneficiari non rientrano gli iscritti nel 2021; escluso anche chi, nel 2019, non ha dichiarato entrate; ammessi al beneficio, invece, gli iscritti nel 2020 a cui è richiesto solo il requisito reddituale. Confermata l’esclusione dall’esonero per chi ha un contratto di lavoro in essere, anche se di poche ore, e a prescindere dal fatto che il datore di lavoro sia un soggetto pubblico o privato; escluso anche chi ha una pensione diretta (a eccezione di quella d’invalidità) anche se di importo contenuto.

Per i professionisti delle Casse è stato stanziato un importo complessivo di un miliardo, l’esonero massimo individuale è di 3mila euro e la quota che sarà riconosciuta prescinde dall’aliquota contributiva applicata da ciascun ente. L’esonero che sarà riconosciuto dipenderà dal numero degli aventi diritto; la quota parte che spetterà a ogni Cassa verrà stabilita dai ministeri di Lavoro ed Economia in base alle istanze (da presentare entro il 31 ottobre) e alle risorse disponibili. Soddisfatto il presidente Adepp, Alberto Oliveti, che ringrazia il ministero del Lavoro per la sollecitudine e l’appropriatezza delle risposte, che «dirimono molte questioni che erano rimaste aperte». Per Oliveti è da apprezzare il rispetto dell’autonomia delle Casse, «alle cui regolamentazioni interne sono state demandate questioni come la verifica della regolarità contributiva dei professionisti o la modalità di contabilizzazione in bilancio dei contributi non incassati».

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