Estratti di cannabis, il Tar Lazio sospende il Dm Salute che li inseriva nella tabella stupefacenti
I giudici amministrativi hanno così accolto il ricorso dell’Ici, Imprenditori Canapa Italia, fissando l’’udienza di merito per il prossimo 16 dicembre
Il Tar del Lazio, ordinanza n. 4234 pubblicata oggi, ha sospeso il decreto del ministero della Salute che inseriva le composizioni orali contenenti cannabidiolo (Cbd) nella tabella delle sostanze stupefacenti. I giudici amministrativi hanno così accolto il ricorso dell’Ici, Imprenditori Canapa Italia, fissando un’udienza di merito il prossimo 16 dicembre.
In particolare, con motivi aggiunti presentati il 28 agosto scorso, Ici aveva chiesto anche l’annullamento previa sospensione dell’efficacia del decreto del Ministero della Salute del 27 giugno 2024 (in GU n. 157 del 6.07.2024) avente ad oggetto “Aggiornamento delle tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope, di cui al Dpr 9 ottobre 1990, n. 309. Inserimento nella tabella dei medicinali, sezione B, delle composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di cannabis”; e di tutti i suoi atti preparatori, presupposti, connessi e consequenziali.
Il provvedimento, in sintesi, inseriva l’estratto della cannabis nella tabella degli stupefacenti, vietandone dunque la vendita nei negozi, nelle erboristerie e nei tabaccai, e rendendolo disponibile solo nelle farmacie con ricetta medica non ripetibile. Sospensione analoga era arrivata ad ottobre 2023.
Il Collegio,considerato che il pregiudizio lamentato da parte ricorrente “appare caratterizzato da profili non meramente economici e patrimoniali, afferendo altresì alla riorganizzazione ed al riassetto di un intero settore, onde non incorrere in responsabilità, tra cui in particolare quella penale, degli operatori”, considerata la fissazione a breve dell’udienza di merito, ha ritenuto doversi dare “prevalenza alle esigenze di mantenimento della res adhuc integra fino alla pronuncia con piena cognizione, come la complessità della questione posta richiede”.
“Il collegio dei Giudici - commenta l’Ici - ha riconosciuto la validità delle nostre argomentazioni, rilevando il grave pericolo economico e sociale che l’applicazione del decreto avrebbe comportato, e ha deciso di sospenderne l’efficacia in attesa del giudizio di merito”. “Questa decisione - continua la nota - rappresenta un’importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni economici. I giudici hanno ritenuto che l’applicazione del decreto avrebbe potuto arrecare conseguenze significative agli imprenditori e agli agricoltori del settore, già fortemente impegnati in investimenti legati alla canapa”.
“Resto basita – commenta invece la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci -; l’azione di Governo è tesa alla massima tutela della salute e della sicurezza delle persone oltre a contrastare la normalizzazione dell’uso di cannabis a cui abbiamo assistito in questi troppi anni, soprattutto a danno dei più giovani”. “Difenderemo sempre la coltivazione e produzione per uso industriale e tessile della cannabis, ma altrettanto convintamente ci continueremo a battere contro l’assunzione orale di prodotti contenenti cannabis, come quelli venduti nei cannabis shop pericolosi per la salute individuale e pubblica, come sancito dal Consiglio superiore della Sanità“, conclude la viceministra.