Giustizia

Galletti (Coa Roma) su Cartabia: "Lo stop alle porte girevoli toghe-politica è storico"

"Opportuno anche fare rientrare tutti gli oltre 200 magistrati nei vari uffici"

"Sono ottimista e, visti i numeri dell'attuale maggioranza e l'urgenza del provvedimento, auspico finalmente l'approvazione della riforma. Il cosiddetto caso Palamara è stato, per così dire, la punta di un iceberg, ma la situazione è critica e l'avvocatura la denuncia da anni". Così il presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Roma, Antonino Galletti, commenta le parole pronunciate ieri dal ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ospite di Atreju, sull'"imminente" riforma della giustizia.

Quanto alle cosiddette ‘porte girevoli' toghe-politica e al caso Maresca, sul quale il ministro ha affermato che proporrà "alle forze di maggioranza" che un caso come quello del magistrato napoletano "non possa mai più ripetersi", Galletti sottolinea: "L'annuncio è eccezionale; se alle parole seguiranno i fatti - e non ho motivo per dubitarne - il Ministro si è ricavato un posto nella storia della politica giudiziaria del nostro Paese, laddove hanno fallito tutti i suoi predecessori".

"Se poi si volesse/potesse fare di più - prosegue -, alla luce della cronica carenza di magistrati (9.131 in servizio su 10.751), sarebbe opportuno anche che il potere giudiziario evitasse commistioni anche con quello Esecutivo e, dunque, fare rientrare tutti gli oltre 200 magistrati (ordinari ed amministrativi) sparsi per i vari uffici giudiziari: pare che ve ne siano un centinaio soltanto al Ministero della Giustizia. Il mio suggerimento è di partire proprio da lì: il Foro e l'Accademia hanno ottimi giuristi che possono svolgere con competenza e dedizione le medesime funzioni, senza distogliere i magistrati dalle loro funzioni (a meno che non optino definitivamente per la carriera amministrativa)".

"Auspico - aggiunge il presidente del Coa di Roma - che l'ampia maggioranza che sostiene il Governo posso portare a compimento la riforma non più procrastinabile. È un'occasione storica da non perdere". Infine, sulla possibilità che questa sia l'ultima occasione per varare queste riforme, Galletti conclude: "Temo che in futuro difficilmente si riproporranno condizioni simili e allungare i tempi vuol dire prolungare l'agonia di un sistema che oggi tutti dicono che necessiti di interventi riformatori nell'interesse degli stessi magistrati e, soprattutto, dei cittadini che purtroppo iniziano a credere sempre meno nel nostro sistema giurisdizionale".

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