Famiglia

Genitori di religioni diverse: entrambi devono rispettare il credo dell'altro

di Marina Crisafi

Che succede se un genitore ha un credo diverso rispetto all'altro? Chi decide per i figli? A queste domande ha risposto il tribunale di Pesaro con la recente ordinanza n. 8519/2020 in linea con l'orientamento della Cassazione in materia.

La vicenda - Nella vicenda, ad adire il giudice marchigiano è una madre cui era stato vietato di portare la figlia alle riunioni e adunanze dei testimoni di Geova.
La donna chiedeva la modifica delle condizioni di affidamento in precedenza disposte e la revoca del divieto imposto.
Il tribunale le dà ragione.

Superiore interesse del minore - In tema di affidamento dei figli minori, il criterio fondamentale cui deve attenersi il giudice nel fissarne le relative modalità di esercizio, premette il tribunale citando la Cassazione (n. 21916/2019), "è quello del superiore interesse della prole, atteso il diritto preminente dei figli ad una crescita sana ed equilibrata". Ne consegue che, in caso di conflitto genitoriale sull'educazione religiosa del minore, "possono essere adottati anche provvedimenti contenitivi o restrittivi dei diritti individuali di libertà religiosa dei genitori purché intervengano all'esito di un accertamento in concreto, basato sull'osservazione e sull'ascolto del minore, dell'effettiva possibilità che l'esercizio di tali diritti possa compromettere la salute psico-fisica o lo sviluppo dei figli minori".

Religione diversa non si può vietare in astratto - Tuttavia, nel caso di specie non vi sono elementi per ritenere che la frequentazione delle cerimonie della religione praticata dalla madre possa compromettere in qualche modo la salute e la crescita della minore. Né si possono asserire pregiudizi sulla base di "astratte considerazioni" dei principi praticati.
Altrettanto irrilevante è il fatto che alla minore sia stata inizialmente trasmessa da entrambi i genitori una comune e diversa fede religiosa (ndr quella cattolica).
Del resto, alla minore non è stato mai vietato di frequentare parenti o amici facenti parte dei testimoni di Geova o di conoscere i principi della religione abbracciata dalla madre.
Per cui appare anche illogico il divieto imposto alla stessa.

Ogni genitore deve rispettare il credo dell'altro - Da qui la prescrizione a entrambi i genitori di rispettare il credo dell'altro, permettendo e non impedendo alla figlia non soltanto di praticare e frequentare liberamente le celebrazioni religiose ma anche "tutte quelle tradizioni e attività, direttamente o indirettamente legate alla religione di ciascun genitore, anche se in contrasto con i principi della propria religione, come, a titolo meramente esemplificativo, feste, compleanni e recite scolastiche".

Tribunale di Pesaro – Ordinanza 9 luglio 2020 n. 8519

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