Giudici di pace, Aiga: più magistrati e decreti ingiuntivi emessi da avvocati
L’Associazione chiede che venga data la possibilità agli avvocati di emettere “decreti ingiuntivi”, accogliendo le Pdl “Stefani” e “D’Orso”
“Il sistema degli uffici dei Giudici di Pace è quasi al collasso: soltanto il 33 per cento dei giudici previsti è in servizio, con una scopertura del 70 per cento. Una situazione drammatica sia per il presente che per il futuro, in vista dell’aumento delle competenze per i Giudici di pace previsto nel 2025. Per questo, AIGA chiede nuovamente che, oltre all’implementazione della pianta organica dei magistrati, venga data la possibilità agli avvocati di emettere direttamente “decreti ingiuntivi”, accogliendo le proposte di legge “Stefani” e “D’Orso” che mirano proprio a trasferire alla professione forense l’emissione delle ingiunzioni di pagamento, alleggerendo notevolmente il carico di lavoro dei Giudici di pace”.
Lo ha affermato Carlo Foglieni, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), durante la manifestazione “Prima le idee - Ritorno al futuro: partecipare, proporre e condividere”, che si è tenuta a Trani.
Durante il suo intervento, Foglieni ha toccato vari temi di attualità: “AIGA ha già espresso contrarietà alla proposta normativa che prevede l’estinzione del processo in caso di mancato o parziale pagamento del contributo unificato, chiedendo di stralciare tale norma dalla Legge di Bilancio 2025”.
Inoltre, ha manifestato il sostegno di AIGA alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, ritenendola “l’ultimo passo verso un’effettiva realizzazione del giusto processo”.
Foglieni ha anche sottolineato l’importanza dei numerosi interventi del governo in materia di giustizia, pur evidenziando come le continue modifiche normative, spesso scoordinate tra loro, rischiano di complicare ancor di più lo svolgimento della professione forense e di valutare appieno l’effettivo impatto delle riforme sul sistema giustizia”. Per il presidente AIGA, il lavoro va portato avanti “sulla scia di quanto fatto sinora, con l’associazione che ha mantenuto rapporti di interlocuzione costante con il Parlamento, collaborando attivamente con il governo con proposte che mirano a migliorare il sistema giustizia attraverso una visione più strutturata e coerente”, ha aggiunto Foglieni.