Giustizia

Giudici di pace al collasso - Il caso Busto Arsizio: udienza rinviata al 2031

Il Coa Roma e il Movimento forense lanciano l’allarme. Scoperture di organico e riforma Cartabia responsabili dei disservizi

di Francesco Machina Grifeo

Il rinvio più clamoroso, denunciato dall’ordine degli avvocati di Roma, è al 7 luglio del 2031 ed è successo a Busto Arsizio, in Lombardia. Ma la situazione dei giudici di pace è al collasso in gran parte del Paese. Una condizione che penalizza fortemente la richiesta di giustizia da parte dei cittadini e che ha spinto il Presidente del Coa capitolino, Paolo Nesta, a scrivere al Ministro della Giustizia Nordio per richiedere “interventi urgenti per potenziare gli organici”.

Mentre il Movimento Forense, guidato da Elisa Demma, ha costituito un Osservatorio per monitorare la situazione a livello nazionale. Secondo i dati raccolti a novembre scorso, a Roma, Torino e Milano i rinvii venivano mediamente disposti al 2026, mentre a Napoli serve mediamente un anno per la fissazione dell’udienza di comparizione e si arriva al 2026 per la trattazione della causa. A Crotone, per esempio, sono attivi solo 3 Giudici di Pace su 8, con rinvii di circa 1 anno e sentenze pubblicate dopo circa 7 anni. Per il MF: “le gravi criticità” che hanno portato al “collasso degli Uffici del Giudice di Pace in tutta Italia” dipendono dall’entrata in vigore della Riforma Cartabia, ed integrano “un grave danno non solo per gli Avvocati, ma, ancor più, per i cittadini.”

Tornando all’incredibile rinvio disposto dal Tribunale di Busto Arsizio, Nesta sottolinea che “non si tratta di un errore materiale, bensì della drammatica testimonianza di una Giustizia che non è più in grado di garantire risposte ai cittadini in tempi ragionevoli, come garantito dall’art. 111 della Costituzione”.

“Il Giudice di Pace - prosegue Nesta - rappresenta l’accesso primario alla giurisdizione per il cittadino e svolge un ruolo funzionale nella deflazione del contenzioso ordinario. Tuttavia la cronica assenza di mezzi e di risorse rende la previsione normativa una finzione giuridica, in contrasto con i principi del giusto processo e dell’efficienza dell’amministrazione della giustizia”.

Secondo il Coa di Roma la scopertura degli organici dei Giudici di Pace è del 63%, con punte che nelle grandi città raggiungono l’80%. “A Roma, nonostante il recente insediamento di 16 nuovi Giudici Onorari di Pace, la situazione resta critica, con un arretrato che non consente una gestione ordinata dei ruoli”. “I progressi registrati in merito alla scopertura del personale amministrativo, passata dal 40% al 32%, rappresentano un segnale positivo ma decisamente insufficiente a fronteggiare l’emergenza - conclude Nesta - Pertanto, a nome dell’Avvocatura romana, chiedo, con l’urgenza del caso, l’adozione di misure straordinarie per il reclutamento di Giudici di Pace, un piano di assunzioni straordinarie del personale amministrativo, il potenziamento dell’infrastruttura informatica”.

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